Sono proprio contento di interpretare oggi il ruolo del “messaggero di un lieto annuncio”, lo stesso servizio affidato all’Angelo che appare alle donne e alla Maddalena. So di trasmettere un messaggio prezioso, da custodire e da far giungere a destinazione costi quel che costi.
Dio ha visto i punti di domanda e le sofferenze del nostro tempo: i morti e coloro che vogliono loro bene, le solitudini, le malattie. Vede le insicurezze in campo economico e sociale, le conseguenze a livello psicologico e relazionale. Vede i bambini e il loro bisogno di socializzazione e di formazione. Vede il grande impegno nelle famiglie e lo straordinario lavoro svolto in campo sanitario. Vede le responsabilità degli amministratori locali. Vede la paura della povera gente e degli anziani in particolare. Vede l’atmosfera sospesa delle nostre comunità cristiane e l’amarezza dei presbiteri e di tanti che normalmente si danno tanto da fare nelle nostre parrocchie. Ascolta le preoccupazioni di coloro che guardano al futuro proprio, della propria famiglia, della società.
Per tutto ciò che sta capitando e per tutti gli uomini e donne il messaggero è custode di Speranza. Sa che Gesù ha vinto il male e la morte, per sempre.
E qui ci va il punto esclamativo.
È la certezza della Chiesa, l’unica certezza irrinunciabile: il Signore Gesù è risorto dai morti!
Ad annunciarlo saranno le campane che oggi suoneranno a distesa per 10 minuti; ad annunciarlo sarà la nostra nuova vita orientata a investire le energie migliori sull’amore; lo testimonierà un rinnovato impegno a essere promotori di bene, di pace, di fratellanza, di giustizia… perché queste sono le cose che sanno di eternità, le varie declinazione dell’amore! E i genitori le trasmetteranno, durante la scuola della vita, ai loro figli.
Parla di speranza il nostro impegno di credenti e di cittadini nel campo della salute, della scienza, della pubblica amministrazione ma anche nell’attenzione ai poveri, ai senza fissa dimora, agli ammalati…
Questo punto esclamativo dice la certezza della Chiesa: è la certezza dei poveri e degli oppressi che dalla Pasqua di Gesù trovano energia e forza anche dove sembrava non ci fosse più alcuna speranza. Perfino nel momento della morte, come balsamo, la Chiesa annuncia la Risurrezione di Gesù.
Questo sarà il mio annuncio e questo annuncio dobbiamo rimbalzare facendocene tutti messaggeri.
Ricordiamocene quando sentiremo suonare le campane e nel cuore cantiamo: Alleluja, il Signore è risorto, è veramente risorto!
Col punto esclamativo.
+ Claudio Cipolla
vescovo di Padova
12 aprile 2020 – Pasqua del Signore