La Commissione per l'educazione, la scuola e l'università della Conferenza Episcopale Triveneta ha organizzato per giovedì 30 aprile, dalle 9 alle 13, a Padova, la Conferenza sulla scuola libera e paritaria. L'incontro si terrà nella sala congressi del Centro Papa Luciani (quartiere Forcellini). L'incontro, che viene accompagnato da una lettera del vescovo di Vicenza mons. Cesare Nosiglia, delegato della Cet per la scuola intende proporsi come momento di sensibilizzazione delle comunità civili ed ecclesiali, sulla scia dell'iniziativa “scuola aperta” dello scorso 21 dicembre, per riscoprire e rilanciare il ruolo determinante delle scuole libere e paritarie presenti nel territorio. Ma sarà anche l'occasione per proporre un momento di riflessione sul sistema educativo di istruzione e di formazione in Italia oggi, soffermandosi su alcuni nodi quali i temi dell'autonomia, del federalismo, della parità.
«La scuola italiana – scrivono i vescovi del Triveneto – sta vivendo ormai da alcuni anni un processo di innovazione, a cui la comunità ecclesiale guarda con attenzione e con sincero spirito di collaborazione. La scuola oggi ha necessità di essere sostenuta e valorizzata sia sotto il profilo culturale ed educativo che finanziario, fornendola di tutte quelle ricorse necessarie al suo rinnovamento». Così inizia il Messaggio alle famiglie, dirigenti e docenti della scuola,alle comunità civili e religiose, ai Comuni e responsabili scolastici, politici, del lavoro e dei mass media che i Vescovi del Triveneto, attraverso S. E. Mons Cesare Nosiglia, loro delegato e vescovo di Vicenza hanno inviato per indire la Conferenza sulla scuola libera e paritaria.
«Consapevole della importanza e della decisività che la Scuola, l’Istruzione e la Formazione Professionale costituiscono per il bene della società a partire dalle giovani generazioni e delle loro famiglie, e che tutti, a vario titolo, abbiamo responsabilità per il suo buon funzionamento, la Conferenza Episcopale Triveneto, – prosegue il Messaggio – tramite un apposito Comitato, propone una Conferenza sulla scuola libera e paritaria, Scopo dell’iniziativa è favorire un momento di riflessione sul sistema educativo di istruzione e di formazione in Italia oggi, affrontando criticamente alcuni nodi decisivi, quali l’autonomia, il federalismo, la parità con l’apporto della forze ecclesiali, istituzionali, sociali, scolastiche presenti nel territorio per il bene di tutti. Tutti e tre questi istituti hanno il sigillo della piena costituzionalità, tutti e tre privilegiano una visione personalista che valorizza i soggetti nelle loro capacità di iniziativa e intraprendenza. Se bene interpretati tutti e tre concorrono non a dividere, ma a promuovere il bene comune e a rilanciare la centralità della scuola e dell’educazione nel nostro Paese».
La Conferenza intende porre l’attenzione su questi principali tre nodi.
Circa l'AUTONOMIA. Allo scopo di garantire e promuovere una scuola di qualità capace di assolvere il mandato pubblico affidatale dalla famiglia e dalla società che è quello di rendere effettivo l’esercizio del diritto umano all’istruzione e alla formazione e alla luce della riscrittura del Titolo V della Costituzione, si può ritenere sufficiente e soddisfacente l’autonomia prefigurata dalla Legge 59/97 e dal DPR 275/99? In quale direzione dovrebbe andare e quali ulteriori passi in avanti dovrebbe fare l’autonomia scolastica?
Circa la PARITÀ. Quale può essere il rapporto tra riforma dell’autonomia e riconoscimento effettivo della parità scolastica? Questo rapporto può essere importante per la “qualità” dell’offerta formativa? A fronte dell’esaltazione esagerata della differenziazione e dell’autonomia, le scuole paritarie da anni sperimentano, in risposta alla domanda dei propri utenti, quell’”indipendenza controllata” che è la linea portante dell’autonomia. Come possiamo valutare questa situazione? Come realizzare il pieno soddisfacimento dei diritti finanziari che discendono dai diritti giuridici di riconoscimento della funzione pubblica delle scuole paritarie? Quali sono le strade da percorrere nelle quali vedere ascoltati e soddisfatti il diritto delle famiglie alla libertà di scelta educativa?
Circa il FEDERALISMO. Con la riforma federale si passerà da un centralismo statale ad un centralismo regionale, attuando un semplice decentramento di poteri, o il federalismo favorirà la reale autonomia delle istituzioni scolastiche? Come superare le incertezze – in particolare per il sostegno delle scuole paritarie – ed i conflitti generati dalla modifica del Titolo V della Costituzione?
L’IMPEGNO DELLA COMUNITÀ CRISTIANA PER LA SCUOLA. Riteniamo che tutti i soggetti del sistema educativo – comprendente anche le politiche del lavoro a valenza formativa – debbono in questo momento assumere un alto profilo di responsabilità al fine di dotare il nostro Paese di un sistema fortemente rinnovato, all’altezza dei tempi e dei problemi, in grado di favorire la valorizzazione di quella risorsa essenziale che è la persona.
L’augurio è che, dopo tanti tentativi e interruzioni, il processo riformatore basato su questi elementi possa essere considerato come il terreno adeguato sul quale far convergere le energie positive per dare una risposta proporzionata ai problemi che investono l’educazione. La comunità ecclesiale è interpellata e coinvolta ad offrire oggi un contributo più consapevole al processo di riforma in atto secondo una linea che ne affermi e consolidi alcuni punti essenziali: l’autonomia, il pluralismo, l’aderenza alla società civile, l’applicazione del principio della sussidiarietà orizzontale e verticale. Garantire la piena parità scolastica, l’esercizio del diritto all’istruzione e alla formazione degli studenti e quello della libertà di scelta da parte delle famiglie nel contesto e nel rispetto delle norme generali fissate dallo Stato, significa porre una pietra d’angolo essenziale a sostegno dell’intero edificio del sistema di istruzione e di formazione professionale.