È vero i numeri non sempre sono significativi per tradurre la portata di un evento, ma diciamo che ne danno una misura concreta.
220 sono stati i giovani, con età media di 24 anni anni, che hanno scelto di vivere il Capodanno aderendo alla proposta di Caritas diocesana e passando così insieme un’intera giornata tra tempi di formazione, preghiera, servizio e ovviamente festa.
«La maggior parte di loro era la prima volta che partecipava alla proposta che ormai da qualche anno Caritas rilancia – spiega don Paolo Zaramella, coordinatore diocesano del Sinodo dei giovani – ed è stato davvero bello vedere l’entusiasmo e l’impegno col sorriso che ciascuno di loro ha messo in campo durante la giornata».
Nella mattinata i giovani hanno vissuto un tempo di approfondimento sul tema dei profughi offerto da don Luca Facco, direttore di Caritas diocesana, e ascoltato la testimonianza del gruppo giovani dell’unità pastorale della Guizza che ha stretto amicizia con un gruppo di richiedenti protezione internazionale. I ragazzi sino poi divisi nel dopopranzo nelle 22 realtà di servizio (tra case di accoglienza per profughi, minori, disabili, anziani). Al ritorno in Seminario Minore è stato quindi proposto un momento di preghiera che ha dato quindi il via alla serata di festa.
«La forza e la riuscita dell’esperienza sta proprio nell’aver fatto e costruito una proposta che ha messo insieme spiritualità, formazione, servizio e festa. con tempi calibrati e proposte coinvolgenti che hanno incontrato il desiderio di questi giovani di mettersi in gioco e dedicare e spendere del tempo per gli altri. Il tutto in clima bello e positivo di festa!».
Foto e video della giornata si possono scaricare e vedere sulla pagina facebook di Caritas Padova e Giovani Padova.
Claudia Belleffi