Appuntamento davvero speciale domani, giovedì 13 ottobre, al Museo diocesano di Padova, nel contesto della mostra Una lanterna per vedere di più. Vetri antichi per comunicare la fede, realizzata in collaborazione con il Museo del Precinema – Collezione Minici Zotti e con l’Archivio Storico diocesano di Padova.
Alle ore 17 verrà infatti proposta una proiezione di vetri antichi con la LANTERNA MAGICA ORIGINALE messa a disposizione dal Museo del Precinema. A presentare la proiezione ci sarà Laura Minici Zotti. Lo spettacolo vedrà protagonisti alcuni vetri ottocenteschi di argomento sacro, con la storia di Ester e il racconto inglese di Pilgrim Progress. La proiezione sarà preceduta da alcune riflessioni sull’uso delle immagini nell’annuncio del Vangelo e sulla multimedialità nella comunicazione pastorale a cura di don Giorgio Bezze, direttore dell’Ufficio diocesano per l’Annuncio e la Catechesi e di don Marco Sanavio, direttore dell’Ufficio diocesano di Pastorale della Comunicazione.
Informazioni: Tel. 049 8761924
info@museodiocesanopadova.it – www.museodiocesanopadova.it
_________________________
La mostra UNA LANTERNA PER VEDERE DI PIÙ è visitabile fino al 30 ottobre 2016 (orari giovedì-venerdì-sabato, ore 15-18; domenica ore 10.30-13 e 15-18).
La mostra permette ai visitatori di vedere una serie di vetri antichi realizzati “per comunicare la fede”. Si tratta di un’accurata selezione dal cospicuo fondo conservato nell’Archivio Storico diocesano di Padova, comprendente diapositive acquistate da diverse case produttrici, principalmente la Società Editrice La Scuola di Brescia e l’Opera delle Proiezioni Luminose arte, luce e parola della casa editrice Santa Lega Eucaristica di Milano. In mostra saranno esposti alcuni vetri fotografici con storie dell’Antico Testamento, vita di Gesù e vita di San Francesco.
Il fondo di vetri antichi ha una storia centenaria: nel 1914, infatti, la Diocesi di Padova, con l’approvazione e il sostegno del vescovo Luigi Pellizzo, istituì la Società padovana per le proiezioni luminose, con il motto «per lucem ad lucem», nell’intento di incentivare l’insegnamento della dottrina cristiana attraverso la proiezione di immagini fotografiche diapositive, un sistema che iniziava a diffondersi anche in Italia, tanto nell’istruzione scolastica pubblica quanto nell’educazione religiosa.
La Società metteva a disposizione di preti e laici gli apparecchi per le proiezioni (“lanterne”) e le diapositive (“vedute”), in cambio del pagamento di una quota societaria, rendendo così accessibile alle parrocchie e agli istituti religiosi materiali altrimenti molto costosi, fino a allora acquistati direttamente presso le case produttrici.
Le lezioni si svolgevano alternando la lettura di un testo da parte del “conferenziere” e la proiezione delle vedute, applicando quel che allora veniva chiamato “metodo intuitivo”, basato sulla suggestione attraverso i sensi della vista e dell’udito. Un’idea che anticipa quella di multimedialità oggi pienamente impiegata nella didattica e nella comunicazione in qualsiasi ambito.
CS 206/2016
Padova, 12 ottobre 2016