Appuntamento sabato 17 dicembre, alle ore 14.45, sotto la colonna della Madonna dei Noli, in piazza Garibaldi a Padova, per quanti – soprattutto giovani – vorranno partecipare al flash mob organizzato da “Un attimo di pace”, l’iniziativa dell’Ufficio diocesano di Pastorale della Comunicazione, che accompagna i tempi forti dell’Avvento e della Quaresima, proponendo meditazione quotidiane, incontri culturali e occasioni di riflessione.
Quella di sabato 17 dicembre sarà una “sosta” animata con musica, ballo e qualche sorpresa, all’insegna del richiamo a sentirsi famiglia e essere comunità viva.
Il flash mob animerà il centro cittadino: prima (ore 15) davanti al Municipio, poi (ore 15.30) in piazza Duomo dove saranno particolarmente invitati i giovani che hanno vissuto la GMG di Cracovia della scorsa estate, ma anche la Veglia dei Giovani di martedì 13 dicembre, primo appuntamento in preparazione al Sinodo dei Giovani voluto dal vescovo Claudio.
A guidare il flash mob che vedrà la partecipazione di un centinaio di giovani, più le tante persone che si uniranno, saranno i Blubordò con Alessandra Pascali per il canto e Augusta Basile e Genny Giambrone di Dace4fun per le coreografie.
Alla tappa di piazza Duomo è atteso anche il vescovo Claudio e sarà questa anche l’occasione per una presentazione originale, tutta da scoprire, del logo e dello slogan del Sinodo dei giovani.
Il logo del Sinodo dei Giovani, che già campeggia nei materiali che accompagnano la preparazione, è stato realizzato da Cristina Berto, giovane ventiquattrenne di Conselve (Pd). Dopo aver conseguito la laurea triennale in Comunicazione a Padova, Cristina sta frequentando l’ultimo anno della laurea magistrale in Creatività e design della comunicazione allo IUSVE di Venezia.
«Il logo – spiega l’autrice – nasce dall’analisi del brano di Zaccheo (Luca 19,1-10), che accompagnerà tutta l’esperienza del Sinodo. In questa esperienza, quello che si cercherà di far vivere ai giovani sarà la possibilità di essere ascoltati, di avere un luogo dove c’è spazio per loro, dove trovare fiducia, la fiducia di essere germogli nuovi di una comunità che cresce. Per comunicare questo, si prestavano bene due “luoghi” del Vangelo di Zaccheo: il sicomoro e la casa. Il sicomoro, luogo dell’inaspettato, dove Gesù si ferma a incontrare un Zaccheo che la folla aveva allontanato, dove si crea una situazione nuova, dove nasce un incontro libero, ma carico di possibilità. La casa, luogo dove Gesù si ferma, dove accoglie la vita di Zaccheo per quella che è, dove Zaccheo fa discernimento e capisce come lui può mettersi al servizio di Gesù. Il logo cerca di esprimere prima di tutto queste sensazioni, con linee semplici ed essenziali, richiamando questi due luoghi e la possibilità di avere uno spazio di casa, di accoglienza e fiducia e di essere parte di un germoglio che cresce».
CS 263/2016
Padova, 16 dicembre 2016