Si rende noto che, con Decreto della Congregazione del Culto divino e la disciplina dei Sacramenti del 1 maggio 2013 e in virtù delle facoltà concesse dal Sommo Pontefice Francesco, è stato disposto che – come già nel Canone Romano, per volontà del Beato Giovanni XXIII nel corso del Concilio Ecumenico Vaticano II – anche nelle Preghiere eucaristiche II, III e IV del Messale Romano vigente, dopo la Beata Vergine Maria, si faccia menzione di San Giuseppe, suo sposo.
La venerazione della Chiesa per San Giuseppe, Sposo della Beata Vergine Maria, è legata al mistero della sua presenza nella vita di Gesù Cristo e della Vergine Maria a Nazareth. Con San Giuseppe, suo padre putativo, Gesù ha vissuto in una vera famiglia, ha lavorato, ha santificato le opere e i giorni con la fedele preghiera di Israele. La menzione di San Giuseppe nelle Preghiere eucaristiche esprime, dunque, non una semplice “devozione”, quanto piuttosto un aspetto significativo di quel “rendimento di grazie” (eucaristia) che si eleva a Dio per le meraviglie da lui compiute nell’intera opera della salvezza, entro la quale anche Giuseppe di Nazareth ha collaborato, rispondendo con generosità alla sua vocazione.
La menzione liturgica andrà fatta in ogni celebrazione dell’Eucaristia festiva e feriale, cioè non omettendola mai. Il nome di San Giuseppe andrà dunque apposto dopo il nome della Beata Vergine Maria come segue:
– nella Preghiera eucaristica II: « insieme con la beata Vergine Maria e Madre di Dio, con san Giuseppe, suo sposo, con gli apostoli…»;
– nella Preghiera eucaristica III: « con la beata Maria, Vergine e Madre di Dio, con san Giuseppe, suo sposo, con i tuoi santi apostoli…»;
– nella Preghiera eucaristica IV: « con la beata Maria, Vergine e Madre di Dio, con san Giuseppe, suo sposo, con gli apostoli…».
In allegato è scaricabile il PDF con il Decreto della Congregazione e una nota storica.