Anche l’associazione universale di Sant’Antonio sostiene a Nyahururu in Kenia l’opera e l’impegno dei missionari fidei donum della diocesi di Padova.
«Abbiamo accolto la proposta di sostenere due programmi – afferma don Livio Tonello, presidente dell’associazione – Il primo è rivolto ai minori svantaggiati , il secondo agli orfani sieropositivi o di genitori morti di aids». Il percorso si traduce in collaborazione con il centro Saint Martin.
«Grazie al primo progetto – sottolinea don Mariano Dal Ponte, missionario fidei donum – ci prendiamo cura di bambini di strada in due centri residenziali che permettono la riabilitazione e il reinserimento nelle famiglie di origine o affidatarie. Attraverso lo stesso programma ci occupiamo in un altro centro residenziale di bambine vittime di violenza , fisica o sessuale, che ci vengono affidate attraverso la corte dei minori di Nyahururu. Alcune di queste sono state salvate , e vengono salvate, da situazioni di matrimoni forzati , ancora in età scolare». Solo nel 2015 grazie a quest’impegno sono stati accompagnati 346 casi di bambini con storie difficili.
Attraverso la casa Talitha Kum, aperta dal Saint Martin nel 2005, don Mariano si prende cura di 73 bambini sieropositivi. «I loro genitori sono morti di aids e di conseguenza al forte stigma sociale verso questa malattia erano relegati nell’indifferenza senza cure nè attenzioni da parte di familiari o parenti. La casa si prefigge lo scopo di provvedere loro cibo, accoglienza e sostegno scolastico. Attraverso un altro dipartimento dello stesso programma sosteniamo circa 250 bambini orfani non accolti a Talitha Kum con un contributo per la retta della scuola elementare, e altri 400 con un contributo per la retta delle scuole superiori».
Talitha Kum vive interamente grazie a donazioni e non ha nessun sostegno governativo.
Qui si innesta l’impegno dell’associazione universale di Sant’Antonio (info http://www.santodeimiracoli.org/) , realtà nata come espressione della diocesi di Padova nel 1886 da don Antonio Locatelli, con l’imprimatur del vescovo Giuseppe Callegari.
«La nostra finalità – spiega don Tonello – è quella della carità. Facendosi ministra della carità dei suoi soci, con una mano riceve e con l’altra dà. È una corrente ininterrotta di solidarietà che va dalle mani di tante persone buone a quelle di tante altre bisognose di tutto. Abbiamo anche una vocazione missionaria: desideriamo contribuire, nello spirito del Vangelo, allo sviluppo dei popoli del Terzo mondo. Per questo ci impegniamo a sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi e sulle necessità dei paesi più poveri dell’Africa, dell’Asia a realizzare opere finalizzate alla loro crescita globale e autonoma».
Claudia Belleffi