Le sette porte della carità

Uno sguardo ad alcune iniziative di carità in diocesi

 

 

Chiusa la porta “santa” del giubileo straordinario della misericordia, in piazza Duomo il vescovo Claudio ha aperto una nuova porta: quella della carità. Quest’anno giubilare ha visto in diocesi di Padova un fiorire e rafforzarsi di tutta una serie di progetti e iniziative che hanno davvero messo in luce la fantasia creativa delle comunità nello spendersi per gli altri.

In quest’Avvento abbiamo scelto di raccontare sul sito alcune di queste storie ed esperienze. Di andare a bussare e aprire così le porte di sette parrocchie che davvero stanno incarnando il farsi prossimo. Useremo delle chiavi speciali, trafilate con il profumo della vita e lo spirito di servizio.

 

 

 

 

 

porta (1)  La prima porta: parrocchia di Tencarola

 

È una porta della carità, quella della parrocchia di Tencarola, che sa di legno antico e ha le fattezze di una tradizione che sa rinnovarsi di anno in anno.  Per aprirla servono tre chiavi: l’ascolto, il sostegno e il pensiero.

 

 

 

porta (1) La seconda porta: san Giacomo di Romano d’Ezzelino

La porta della parrocchia di San Giacomo d’Ezzelino profuma di vernice fresca, di zuppa calda e pane. E se si avvicina l’orecchio si possono sentire chiacchiere informali e un tepore di famiglia. Quattro le chiavi che abbiamo a disposizione per entrare: lo stare in relazione, il servizio, il non aver paura e la testimonianza.

 

 

 

porta (1) La terza porta: il duomo di Monselice 

La terza porta è imponente e ha il calore che nasce dalle relazioni costruite e cercate.
Entriamo nel Duomo di Monselice.  Quattro le chiavi da usare: quella del dono e del lavoro, dell’accoglienza e dell’essere famiglia.

 

 

 

porta (1)  La quarta porta: Santa Sofia in Padova

È una porta nascosta quella che andiamo a varcare. Si cela agli occhi dei passanti, tra palazzi e vie del centro città. All’ombra di una chiesa che a Padova ricorda le radici di una fede antica, si sentono risuonare i passi di una comunità che non ha paura ad accogliere.

 

 

 porta (1)La quinta porta: Sant’Anna di Piove di Sacco

Ha i colori del mondo la porta della carità di Sant’Anna: è segnata dalla fatica dell’incontro tra popoli e culture diverse, ma risplende dalla bellezza del camminare insieme e dalla ricchezza del condividere.

 

 

porta (1)La sesta porta: l’unità pastorale di Cona

È una porta che ha il colore delle relazioni che nascono attorno alla parola di Dio quella che andiamo ad aprire:  è fatta di vangelo tradotto (nel senso letterale) e mangiato alla stessa mensa.

porta (1)La settima porta: l’unità pastorale della Guizza

È una porta che ha ancora solo la cassamorta. Attraverso i teloni di plastica spessa che la compongono si intravvede un cantiere dove giovani e adulti sono al lavoro: le maniche rimboccate, progettano e assemblano pezzi.