Arte in Piazza Duomo: parte in forma sperimentale il biglietto unico per tre siti

Dal 1° ottobre al 5 novembre 2017

Un biglietto unico per tre siti è la proposta sperimentale, per il mese di ottobre, del Museo diocesano di Padova e della parrocchia della Cattedrale, realizzata grazie alla collaborazione con i volontari del Touring Club Italiano, con il progetto “Aperti per voi”. Dal 1° ottobre al 5 novembre 2017 sarà attiva un’unica biglietteria, un unico bookshop e con un unico biglietto il visitatore potrà accedere al Battistero, alla Cattedrale (dove il biglietto servirà per visitare la Sacrestia dei Canonici, luogo poco noto anche ai padovani stessi), e al Palazzo dei Vescovi, sede del Museo diocesano. Tre luoghi che si affacciano su piazza Duomo e rappresentano il cuore religioso della Chiesa padovana oltre a essere un polo artistico, storico e culturale della città, attorno a cui, nei secoli, ha ruotato gran parte della vita religiosa e civile.

Il progetto del biglietto unico – ARTE IN PIAZZA DUOMO – prevederà tutta una serie di novità. Prima di tutto un’unica biglietteria e un unico bookshop che avranno sede al Museo diocesano, in piazza Duomo 12 e che saranno aperti tutti i giorni dalle 10 alle 18.00, lunedì compreso. Già qui il visitatore potrà avere un primo assaggio del viaggio culturale e artistico che lo aspetta, grazie alla proposta bibliografica dedicata ai vari siti e alla proiezione del video sul Battistero della Cattedrale, messo a disposizione da Aleteia, che avvicinerà il pubblico ai dettagli più inaspettati del grande ciclo di affreschi.

Quindi il visitatore con un unico biglietto (intero 8 euro; ridotto 6 euro) potrà scegliere da dove avviare il suo percorso: se dal Battistero, con lo splendido ciclo di affreschi di Giusto de’ Menabuoi; o dalla Cattedrale (l’accesso alla chiesa rimane libero, mentre servirà esibire il biglietto per accedere alla Sacrestia dei Canonici); o subito dal Palazzo dei Vescovi, sede del Museo diocesano.

Rimarranno differenziati alcuni orari di apertura al pubblico:

  • il Battistero della Cattedrale sarà aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18 (salvo funzioni religiose)
  • la Sacrestia dei Canonici, il Palazzo Vescovile e Museo diocesano, dal martedì alla domenica, ore 10.00-18.00.

Naturalmente il visitatore, non giornaliero, potrà distribuire le visite in più giorni.

Durante questo mese di sperimentazione del biglietto unico saranno previste delle visite guidate ai tre siti in occasione delle Giornate 2017 dei musei ecclesiastici, promosse dall’Amei (Associazione musei ecclesiastici italiani), che si terranno il 21 e 22 ottobre 2017. Indicazioni precise e orari saranno trasmessi successivamente

I TRE SITI IN BREVE

IL BATTISTERO

Il più noto dei tre siti è sicuramente il Battistero della Cattedrale, sorto là dove probabilmente, fin dalle origini del cristianesimo a Padova, nel IV secolo, esisteva un fonte battesimale. Edificato nel XII secolo e successivamente modificato, il Battistero è uno scrigno di arte e di catechesi, grazie al prezioso ciclo di affreschi che Giusto de’ Menabuoi realizzò tra il 1375 e il 1378 su commissione di Fina Buzzaccarini, moglie di Francesco da Carrara, signore di Padova. Gli affreschi narrano la storia della Salvezza ripercorrendo i passi dell’Antico e Nuovo Testamento, dalla Genesi all’Apocalisse. Domina la cupola il maestoso Cristo Pantocratore, circondato da schiere di angeli e santi. Ma altre opere abitano questo spazio: il sarcofago di Fina Buzzaccarini, opera di Andriolo de Santi e il fonte battesimale realizzato da Giovanni da Firenze nel 1443.

LA CATTEDRALE

La costruzione dell’attuale Cattedrale, realizzata su progetto di Michelangelo Buonarroti, venne avviata nel 1551, sulle rovine della precedente cattedrale romanica. Completata nel Settecento, la chiesa fu dedicata a Santa Maria Assunta il 25 agosto 1754. Suddivisa in tre navate da imponenti pilastri, presenta un corposo transetto ai cui estremi stanno, a destra, la cappella della Madonna delle Grazie, e a sinistra la cappella del Santissimo. La completano altre cappelle laterali impreziosite da dipinti, sculture e reliquie. Imponente è l’area presbiterale con la ridefinizione realizzata a fine anni Novanta dallo scultore toscano Giuliano Vangi. Tra le preziosità poco conosciute della Cattedrale, c’è la Sacrestia dei Canonici, al termine della navata di sinistra. Luogo destinato alla custodia del Tesoro della Cattedrale e alle riunioni del Capitolo dei Canonici, che amministrava la chiesa e i suoi possedimenti. La Sacrestia dei Canonici nei secoli si è arricchita di opere d’arte donate dai vescovi e dai canonici: suppellettili, preziosi reliquiari, dipinti e sculture. Alcuni di queste opere sono rimaste in sede, altre sono conservate al Museo diocesano. Tra le opere da segnalare: la serie di ritratti dei canonici lungo le pareti (un ciclo di dipinto nel secolo XVIII), una deliziosa Madonna orante del Sassoferrato (Giovanni Battista Salvi, detto il, 25 agosto 1609 – Roma, 8 agosto 1685), un Ecce Homo attribuito a Paris Bordon (Treviso, 5 luglio 1500 – Venezia, 19 gennaio 1571), un rilievo con la Sacra Famiglia con San Giovannino di Francesco Bonazza (fratello di Antonio).

Al di sotto della Sacrestia dei Canonici, a fianco della cripta, si trova la Cappella della Santa Croce, la cui decorazione (ad affresco, stucchi e incrostazioni marmoree) fu iniziata agli inizi del Seicento in seguito alla donazione alla Cattedrale di una reliquia della croce nel 1617 da parte del canonico Giovanni della Torre. Gli affreschi sono attribuiti al pittore neo-veronesiano Gasparo Giona; l’altare e il tabernacolo in “commesso” lapideo sono stati realizzati dai fiorentini Antonio e Francesco Corberelli tra 1676 e 1677. Dal 1677 la Cappella accolse il Grande reliquiario della croce (1443-1453) oggi esposto al Museo diocesano, originariamente ostensorio.

PALAZZO DEI VESCOVI

Il Palazzo dei Vescovi fu edificato nel sito attuale a partire dal 1309. Dal XV secolo, per volere dei vescovi Pietro Donato, Jacopo Zeno e Pietro Barozzi, l’edificio medievale fu trasformato in una grandiosa residenza umanistica e assunse l’aspetto architettonico e artistico che conserva tuttora. Unicum nel suo genere è il Salone dei Vescovi, al piano nobile. In questa grande sala i vescovi radunavano il clero diocesano, parlavano ai rappresentanti delle varie comunità parrocchiali. Molto probabilmente il vescovo Pietro Barozzi (1487-1507) pensava proprio a questo, quando commissionò al pittore Bartolomeo Montagna la decorazione della sala del trono con i ritratti dei primi cento vescovi di Padova, a iniziare da san Prosdocimo, primo diffusore del messaggio cristiano in terra veneta, fino allo stesso Barozzi. Il Salone è il cuore del Museo diocesano che si apre nelle salette attigue e custodisce la Cappella di Santa Maria degli Angeli, affrescata nel 1495 da Jacopo Parisati da Montagnana.

fonte: ufficio stampa