cs 210_PRONTO: MONDO?

Padova, 6 luglio 2015
 
COMUNICATO STAMPA 210/2015
 
 
PRONTO: MONDO?
su bluradioveneto
con l’estate cambio di programmazione per la rubrica
che andra’ in onda il lunedi’ alle 11.05
e in replica il sabato e la domenica
Le anticipazioni della puntata di lunedì 13 luglio 2015
 
Pronto: mondo?, la rubrica di BluRadioVeneto, curata da Andrea Canton, che racconta l’universo missionario con “radici” diocesane, con l’estate ha cambiato orari e giorni di programmazione e va in onda il lunedì alle ore 11.05 con replica il sabato alle 17.05 e la domenica alle 9.30-
 
La trasmissione si può ascoltare direttamente dalle frequenze di BluRadioVeneto (FM 88.70) e il lunedì mattina è disponibile in podcast sul sito di BluRadioVeneto, sul sito e sulla pagina Facebook dell’Ufficio diocesano di Pastorale della Missione.
 
Lunedì 13 luglioore 11.05
(in replica sabato 18 luglio alle 18.15 e domenica 19 luglio alle 9.30)
Pronto: Mondo?
Ospite: padre Maurizio Boa – giuseppino
TITOLO PUNTATA Tra Ebola e Speranza
In Sierra Leone il virus Ebola ha colpito più di 13 mila persone, provocando quasi quattromila morti.
Una strage ben localizzata, specie nei campi profughi e nei quartieri poveri delle città. Per “Pronto: Mondo?”, in collegamento dalla capitale Freetown, il giuseppino del Murialdo padre Maurizio Boa ci racconta la nascita della sua vocazione missionaria in uno dei paesi più poveri del mondo e ci descrive gli effetti disastrosi dell’epidemia di Ebola, che ha distrutto la popolazione all’interno del campo profughi di Waterloo. Da una parte le ferite dell’Ebola, che restano, visibili come cicatrici, nel vissuto delle persone. Dall’altra la speranza nel futuro, che resiste, anche se sempre più debole.
 
Padre Maurizio Boa, nato il 23 febbraio 1944 a Badoere (Tv), mentre è nella parrocchia di San Pio X alla Stanga, a Padova, inizia a sentire la chiamata alla vita missionaria proprio negli anni in cui la Congregazione dei Giuseppini del Murialdo iniziano a operare in Sierra Leone.
Padre Maurizio dichiara di essere già entrato “con la mente e con il cuore” in Sierra Leone nel 1980, mentre opera a Padova e a Viterbo. Fisicamente, però, fa il “grande salto” e parte per l’Africa solo nel 1996. Da allora, padre Maurizio continua l’opera con i suoi giovani, anche nel campo profughi di Waterloo. Chiamato a essere “Padre” di chi non ha più nulla. Da ultima, l’emergenza Ebola ha fiaccato ulteriormente le energie di un popolo già stremato per la povertà e le violenze.

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