cs 232_QUESTIONE GENDER

Sulla cosiddetta “”questione del Gender”” interviene, con un articolato intervento don Lorenzo Celi, direttore dellUfficio di Pastorale delleducazione e della scuola della Diocesi di Padova, che sarà a breve disponibile in forma integrale sul sito allindirizzo www.ufficioscuola.diocesipadova.it e alleghiamo al presente comunicato.
Di seguito alcuni passaggi fondamentali.
””In queste ultime settimane - motiva don Lorenzo Celi - abbiamo ricevuto numerose interpellanze da parte di genitori, insegnanti di religione, docenti di altre discipline, parroci e dirigenti scolastici in ordine alla cosiddetta “questione del gender”, sollecitati da allarmanti messaggi giunti attraverso i social network, scaturiti da incontri organizzati anche a livello parrocchiale. A tal proposito, come Ufficio diocesano di pastorale dell’educazione e della scuola, sentiamo l’esigenza di precisare alcuni aspetti. In primo luogo la “questione del gender” è alquanto complessa: in essa vengono ricondotte varie teorie frutto dell’elaborazione di diverse correnti di pensiero. Non è dunque corretto esprimersi su di essa senza prima averla conosciuta nella sua totalità, così da poter discernere quanto risponde alla visione antropologica cristiana e quanto invece ad essa si oppone””.
A tal proposito don Lorenzo Celi ricorda una serie di strumenti utili ad approfondire la questione (Aristide Fumagalli, La questione gender, una sfida antropologica,, Queriniana 2015; Studia Patavina LVII gennaio-aprile 2015; Educare alla differenza di genere nella scuola italiana; rivista Il Regno [Attualità 1-2015 - Dire la differenza senza ideologie]; Chiara Giaccardi Non solo ideologia: riappropriamoci del genere, Avvenire del 31 luglio 2015...), e alcuni appuntamenti in programma (4-5 settembre, in collaborazione con Il Messaggero di Sant’Antonio, il convegno In carne ed ossa. Tra corpo e spirito; il 12 ottobre una giornata di studio sul tema: La questione del Gender ci interpella).
””Per affrontare correttamente queste tematiche, superando posizioni preconcette e  ideologiche - prosegue don Celi - è indispensabile anzitutto un’educazione delle coscienze e un’apertura dell’intelligenza alla comprensione della realtà, attraverso una corretta informazione e formazione culturale, così da poterci anche confrontare con chi propugna modelli interpretativi dellumano diversi da quelli che il Vangelo propone. La questione del gender non può essere ridotta allideologia gender: la prima porta in sé alcune istanze che meritano di essere considerate””,
Ma cè un secondo aspetto che merita chiarezza - ribadisce Celi - ossia “”l’affermazione secondo cui, richiamando impropriamente il comma 16 dellart. 1 della legge 107/2015 sulla buona scuola, si introdurrebbero surrettiziamente nel sistema scolastico italiano i principi fondativi della “teoria del gender”, rendendo obbligatorie, peraltro anche nelle scuole paritarie, l’adozione di testi e la diffusione di metodi educativi ad essa ispirati””. A tal proposito il direttore dellufficio diocesano -ricorda che il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, rispondendo, durante il question time del 30 luglio alla Camera, a uninterrogazione su presunte iniziative di divulgazione di ideologie gender in ambito scolastico, ha ribadito chiaramente che «la “teoria del gender” non coincide con la cultura inclusiva e solidale che viene espressa nelle linee del governo, ispirate ai trattati internazionali e al modello educativo che nella cornice europea è sostenuto in tutti gli Stati membri. Il Miur promuove invece attivamente tutte le iniziative relative alla prevenzione del contrasto di ogni tipo di violenza e discriminazione, anche con riferimento specifico al tema della discriminazione sessuale, dell’omofobia, in ottemperanza ai trattati internazionali e alle convenzioni, in particolare a quella di Istanbul che è stata ratificata due anni fa dal Parlamento della Repubblica».
Lo stesso ministro fa riferimento a una circolare del 6 luglio 2015 del Miur con cui si richiama il «corretto utilizzo degli strumenti normativi già esistenti per assicurare la massima informazione alle famiglie su tutte le attività previste dal piano dell’offerta formativa, inclusi i principi richiamati nel comma 16, richiedendo un costante e sempre più marcato coinvolgimento delle famiglie nell’ottica della corresponsabilità educativa».
””Da parte nostra riteniamo - commenta don Lorenzo Celi - che questi riferimenti normativi e le delucidazioni apportate dalle competenti autorità ministeriali meritino la massima attenzione da parte di tutti e vadano nella corretta direzione di favorire un sempre più consapevole e responsabile coinvolgimento delle famiglie nella scelta dell’indirizzo educativo per i loro figli””.
 
In merito poi ai numerosi inviti, specie via web, a sottoscrivere la richiesta di indizione di un referendum abrogativo della legge che introdurrebbe “l’insegnamento della teoria del gender nel sistema scolastico” il direttore dellufficio diocesano, precisa per dovere di chiarezza e di correttezza, “”che la proposta di referendum in questione, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 165, con l’attribuzione del numero 15A0565, attiene all’abrogazione in toto della legge 107 del 13 luglio 2015, c.d. sulla “buona scuola” che, come ribadito nel punto precedente, non ha alcuna connessione con la “teoria gender”.
 
Lintervento si chiude mettendo a disposizione delle comunità cristiane le competenze degli uffici diocesani e degli esperti, con lauspicio che “”queste delucidazioni e unadeguata formazione aiutino a dipanare alcune incertezze sulla complessa “”questione del gender””, senza creare inutili, se non nocivi, allarmismi””.


Padova, 18 agosto 2015
cs 232/2015

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