Era stato vicario foraneo del vicariato di Crespano del Grappa

Don Egidio Mezzomo riposa tra le braccia del Padre

Le esequie martedì 9 novembre 2021 alle ore 15.30 a Crespano del Grappa

don Egidio Mezzomo (Mure di Colceresa (VI), 02.08.1938 – Montebelluna (TV), 05.11.2021)

 

Don Egidio, figlio di Giuseppe e di Assunta Nicolli, nasce a Mure di Molvena (attuale Comune di Colceresa, Vicenza) il 2 agosto 1938. In famiglia sarebbe poi arrivato il fratello Giorgio.

Una vicenda ha segnato molto la storia personale di don Egidio. Il papà Giuseppe aveva partecipato come soldato alla campagna di Grecia e un congelamento ne aveva devastato gli arti. Soccorso a Valona (Albania), era stato caricato su una nave ospedale e portato ad Ancona, dove sopraggiunse la morte e vi fu la successiva sepoltura. I pensieri, gli stati d’animo, la fede e gli ultimi momenti di Giuseppe sono stati raccontati nei diari toccanti di un religioso e di una crocerossina.

Dopo l’ordinazione, avvenuta il 7 luglio 1963 assieme ad altri 35 compagni di strada, viene inviato come assistente al Collegio Vescovile Atestino di Este. Durante lo svolgimento dell’incarico è anche collaboratore festivo a Megliadino San Fidenzio, poi (1965) a Valbona.

Nell’agosto 1966 è nominato cooperatore a Lusiana e vi rimane per due anni, prima di passare con lo stesso incarico a Limena, dove si trattiene fino al 1973.

Nell’ottobre del 1973 riceve il suo primo incarico di parroco nella parrocchia cittadina di Cave, che aveva iniziato ad esistere alla fine degli anni ’50.

L’inizio non è dei migliori. Il trasferimento di don Attilio Brotto scatena le reazioni più disparate della gente di Cave e per i motivi più diversi. Di fatto, si arriva a murare la porta della chiesa per due volte (come descrive anche Il Gazzettino del 12.10.1973).

Don Egidio si muove a Cave con la passione e la dedizione dell’operaio della Vigna che getta il seme sudando e soffrendo, senza aspettare il raccolto. Asciutto nelle parole e nelle esternazioni, ma persona di profondi sentimenti e di fede sicura, nonostante la fatica degli inizi e con forza d’animo ammirevole, rimette in moto le attività parrocchiali e lavora in profondità, lasciando segni fecondi. Durante la sua presenza la nuova chiesa parrocchiale prende l’aspetto attuale (sistemazione del presbiterio e degli arredi, sacrestia-cappella, Via crucis, portone d’ingresso, completamento del rosone, altare di Sant’Antonio e Battistero). Il 14 settembre 1980, don Egidio annuncia alla comunità il trasferimento a Gallio e annota:

«Sono sereno; c’è però una vena di tristezza: sette anni sono qualcosa. Ho camminato con questo popolo di Dio tra tribolazioni e grandi consolazioni».

Nell’ottobre 1980 don Egidio comincia il servizio di arciprete di Gallio e di nuovo, dopo l’ingresso nella comunità, scrive:

«Sono sereno e fiducioso. Alla Vergine Maria, Madre di Cristo e della Chiesa, affido il mio ministero e vantaggio dei miei nuovi figli spirituali di Gallio e raccomando quelli che ho lasciato a Cave».  

Il tempo passa e nel settembre 1988 giunge la nomina ad arciprete di Crespano del Grappa:

«Saluto il Popolo di Gallio e con sincerità mi sento di ripetere le parole di Paolo: “Ringraziamo con gioia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, perché ci ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce”».

Sia a Gallio che a Crespano don Egidio mostra il carattere forte ed energico, generoso ed entusiasta, allegro e vivace. Nelle omelie è incisivo per gli argomenti e i toni; cura il canto, assieme alla formazione di animatori e catechisti; visita le famiglie ed è determinato nella pastorale. Certi toni impetuosi, schietti e istintivi si aggiustano con la cordialità, l’ottimismo, la solidarietà a molti nelle fatiche personali, la condivisione delle gioie altrui e la festa per ogni buona notizia.

«Spesso i suoi occhi si velavano di commozione facendo breccia in quel suo aspetto così asciutto e si apriva in lui la porta dell’accoglienza facendoti commensale dei suoi sentimenti».

Dal 1990 al 1993 è membro del Consiglio presbiterale; dal 1991 al 1999 è vicario foraneo del vicariato di Crespano del Grappa.

A Crespano si trattiene come parroco fino al 2003, quando gravi problemi di salute alla gola e alle corde vocali lo costringono a dare le dimissioni dall’incarico. Diventa penitenziere al santuario della Beata Vergine del Covolo di Crespano del Grappa, dove si dedica quotidianamente al ministero della riconciliazione, dando una lunga testimonianza di fede nella prova e senza lamentarsi.

«L’uomo vivace ha accettato la vita della sedia e del confessionale, vivendo con la propria vecchiaia».

«Anche don Egidio – nel tempo della malattia – ha accettato di essere crocifisso imparando a “parlare” con l’eloquenza dei suoi sguardi e dei suoi gesti perché non venisse a mancare la testimonianza della speranza».

Più volte don Egidio ha dovuto fare i conti con problemi di salute e mentre si trova all’ospedale di Montebelluna, dopo un intervento chirurgico, viene colto dalla morte il 5 novembre 2021, festa di Tutti i santi della Chiesa di Padova.

Lunedì 8 novembre, alle ore 20, vi sarà nella chiesa di Crespano una celebrazione di preghiera, mentre nella mattinata di martedì 9 la salma sarà esposta presso il Santuario della Beata Vergine del Covolo. Le esequie saranno celebrate dal vescovo Claudio martedì 9 novembre, nella chiesa parrocchiale di Crespano del Grappa, alle ore 15.30. La salma proseguirà poi per il cimitero di Mure.

«Metto nel tuo Cuore, Signore Gesù, i miei anni di sacerdozio per tutti quelli – e sono tanti – che ho incontrato, che ho amato e che mi hanno voluto bene più di quanto meritassi» (luglio 2013).