Don Luigi Kalb riposa tra le braccia del Padre

È mancato all'Opera della Provvidenza sabato 30 aprile 2022 - I funerali giovedì 5 maggio, alle ore 15.30, a San Bellino.

don Luigi Kalb (Padova, 01.05.1929 – Sarmeola (Pd), 30.04.2022)

 

Don Luigi Kalb nasce a Padova (Arcella) il 1° maggio 1929. Il nonno, capitano di lungo corso, era originario di Norimberga; il papà Benvenuto, maresciallo dei Carabinieri in Alto Adige, dalla sposa Clotilde Noventa aveva avuto un primo figlio, subito deceduto a Brunico. Don Luigi, nato immediatamente dopo, perde il padre in giovane età, entra in Seminario e viene ordinato presbitero a Padova il 4 luglio 1954.

Dopo l’ordinazione don Luigi è inviato come cooperatore a Balduina e subito dopo a Urbana. Nel 1963 diventa cooperatore presso la parrocchia cittadina della SS. Trinità, in vista dell’erigenda parrocchia di San Bellino, che doveva nascere con territorio che accorpava porzioni delle parrocchie dell’Arcella, Pontevigodarzere, Sacro Cuore, San Carlo e SS. Trinità. Don Luigi ne fu il primo parroco, nel settembre 1965. La comunità, dapprima ospite di una famiglia, poi di una elegante cappella provvisoria, avrebbe inaugurato la nuova chiesa nel maggio 1975 e conosciuto subito una grande crescita di popolazione. Nel frattempo andavano completandosi le opere parrocchiali con il campo da calcio e il centro parrocchiale attigui alla chiesa, risultati di grande giovamento soprattutto per i giovani che in don Luigi e nella parrocchia trovavano accoglienza, generosità e animazione. Del resto, anche nel ministero successivo don Luigi sarebbe stato soprattutto amico leale e consigliere prezioso per i giovani, cui dedicò tempo, energie e risorse.

Va ricordato che don Luigi, cresciuto nei tempi che precedono il Vaticano II, riesce a migliorare la sua personalità nel carattere, nell’impegno e nello stile apostolico proprio grazie all’evento conciliare: in lui, riservato ed essenziale, le proposte del Concilio trovano un terreno pronto al rinnovamento con intelligenza puntale e con un autentico fervore adeguato alle sfide dei tempi.

Nell’agosto 1983 don Luigi è nominato parroco a Saccolongo. Accoglie il cambiamento con la nostalgia del fondatore, ma anche con la consapevole certezza del giusto distacco da San Bellino, per una maturazione personale e per un incremento della vita parrocchiale.

Si ferma poco a Saccolongo e due anni dopo è parroco a Busa di Vigonza, dove si esprime con sapienza pastorale, con energia apostolica, con fervida creatività, con amore generoso. Cura le opere parrocchiali in fase di completamento senza che ciò riducesse l’ampiezza del suo ministero.

Nel 1997 riceve l’incarico di penitenziere presso la parrocchia di Altichiero e l’anno successivo si occupa per un certo tempo della parrocchia di Salboro, nel passaggio del parroco.

Con il passare del tempo non si dà per vinto, sentendosi maturo più che anziano. Per questo, una volta ritiratosi dal servizio di parroco, don Luigi non smette di donarsi, di trafficare i suoi talenti, di portare il suo contributo di intelligenza e di cuore. Si dedica anche agli universitari della Cappella universitaria di via San Massimo e presta servizio di confessore nella chiesa dell’Adorazione oerpetua in Santa Lucia.

Nell’aprile 2000 è nominato cappellano della Casa di Cura “Villa Maria” di Padova e nel 2005 è a disposizione del vescovo per situazioni di necessità. Nel frattempo offre la sua collaborazione alla parrocchia di San Bellino, nei cui paraggi ha la propria residenza.

Nei compiti e nei luoghi che caratterizzano la sua vita, don Luigi appare persona dalle forti contraddizioni: è introverso e tenace, imprevedibile e impetuoso, deciso e forte, rigido e talora brutale; allo stesso tempo è libero e generoso, dedicato e capace di grande carità, spirito libero, sobrio e ospitale. Il carattere caparbio lo porta a fare scelte importanti di vita, anche a prendere decisioni sofferte nel corso del ministero presbiterale e nelle relazioni. Allo stesso tempo, questo tratto distintivo gli ha dato la possibilità di portare avanti con forza i suoi progetti educativi, come si può vedere dai tanti giovani che nel corso degli anni sono stati accompagnati da lui e dal tempo speso a organizzare percorsi, scampagnate, momenti di formazione, di preghiera e di riflessione.

La sua libertà nei confronti della ricchezza e dei beni materiali, la poca considerazione dell’esteriorità e dell’immagine di sé, lo hanno portato, invece, a vivere una vita sobria ed essenziale, che gli ha permesso di aiutare molte persone e realtà diocesane, anche missionarie. Significativa è stata l’ospitalità data per qualche anno nel suo appartamento di Padova a due ragazzi africani: per lui, occasione di crescita umana, per loro, la possibilità di costruirsi un futuro.

Un tratto lo ha sempre caratterizzato: il grande amore e il rispetto nei confronti del creato, della natura e dei suoi colori, dell’alba e del tramonto, delle montagne, della bicicletta e della musica. Per lui il contatto con la natura era un incontro con Dio: da questo derivano le gite, i campiscuola, le biciclettate, le vacanze per le famiglie e gli anziani, le arrampicate, l’occorrente per le salite o per la neve (mitico il maso di Longiarù, accanto alla Val Badia). Leale verso i confratelli, testimone senza chiasso della fedeltà al Vangelo, fu stimato ed ascoltato perché coerente con la coscienza e lo stesso Vangelo.

Nel 2019 viene accolto all’Opera della Provvidenza di Sarmeola a causa della non stabile situazione di salute. Gli ultimi anni di vita sono stati per don Luigi una dura croce: l’impossibilità di essere autonomo, la rinuncia alla casa, alla bicicletta e la pandemia hanno messo a dura prova un uomo che molti avevano considerato una roccia affidabile. All’Opera della Provvidenza riesce pian piano a trovare un suo equilibrio ed una sua serenità, pur nel continuo desiderio di poter tornare un giorno a casa. Nelle celebrazioni e nei momenti comunitari con gli altri preti e grazie alla cura e all’accompagnamento del personale, che aveva ormai imparato a conoscerlo e farsi spazio tra le pieghe del suo carattere, trova una casa accogliente che lo ha accompagnato con affetto fino agli ultimi istanti della sua vita, quando la morte lo raggiunge in semplicità, nel pomeriggio di sabato 30 aprile.

Le esequie saranno celebrate dal vescovo Claudio nella chiesa di San Bellino (Padova) giovedì 5 maggio, alle ore 15.30. Dopo la celebrazione, la salma di don Luigi riposerà nel cimitero dell’Arcella accanto ai genitori.