L’8 dicembre il ministero ai nuovi accoliti e lettori

Il rettore Dianin spiega il significato

ministerandi

Giovedì 8, alle 9.30, nella chiesa del seminario maggiore, il vescovo Claudio conferisce a seminaristi e diaconi permanenti il ministero del lettorato e dell’accolitato. Si vengono così a compiere due tappe importanti formative e pedagogiche del cammino che li sta portando verso l’ordinazione presbiterale.

Vengono ammessi al ministero del lettorato a quattro seminaristi: Eros Bonetto, di Bronzola (in servizio a Ponte di Brenta), Marco Bertin, di Perarolo di Vigonza (Unità pastorale di Piovene), Pierclaudio Rozzarin, di Cristo Re in Padova (Tencarola), Francesco Saviane, di Volpago del Montello (Tombelle). A loro si aggiungono due candidati al diaconato permanente: Claudio Colombara, di Candiana, e Andrea Negrin, di San Bellino in Padova.

Diventano accoliti tre seminaristi: Stefano Bartolomei, di Sarmeola (unità pastorale di Zugliano), Luca Gottardo, di Arlesega (Sarmeola) e Giovanni Zago, di Agna (Villafranca).

Giovedì alla celebrazione saranno accompagnati anche dalle loro comunità di origine e di servizio. «Si respira sempre in quest’occasione la ricchezza di legami e di amicizia che sostiene questi ragazzi – afferma don Giampaolo Dianin, rettore del seminario maggiore – Ci teniamo, però, che questa tappa sia vissuta con sobrietà: non è bene che la persona diventi già prete prima di esserlo. Fare le cose sottovoce spesso è cosa davvero saggia».

Il cammino ordinario dei seminaristi del Maggiore prevede al II anno la domanda di ammissione, al III l’ammissione al lettorato, al IV all’accolitato e al V la preparazione al diaconato. «In realtà ognuno viene ammesso quando è pronto – sottolinea don Dianin – quindi non è automatico che tutti i seminaristi del III anno diventino lettori e quelli del IV accoliti: ognuno fa i passi che si sente di dover fare».

Entriamo nei termini

Nel caso dei seminaristi e dei diaconi permanenti che sono in cammino verso l’ordinazione presbiterale, il lettorato e l’accolitato sono due tappe pedagogiche e formative che seguono la loro domanda precedente di essere ammessi al ministero. Il primo ministero mette al centro la Parola, il secondo l’Eucaristia.

«Al centro non ci sono i compiti che andranno a svolgere – sottolinea il rettore del seminario maggiore – ma entrambe le ammissioni sono il culmine di un percorso e tappa formativa».

Lettorato

I seminaristi e i diaconi arrivano all’ammissione al lettorato dopo un lavoro pedagogico e formativo sulla parola di Dio. Il lettore è colui che proclama la Parola , annuncia il Vangelo nell’assemblea liturgica, educa nella fede i giovani e gli adulti, li prepara a ricevere i sacramenti, annuncia la buona novella del Regno agli uomini che ancora lo ignorano.

Accolitato

La centralità di questo ministero è l’Eucaristia. Chi serve all’altare è già presente in tutte le comunità. Con il ministero si evidenzia il rapporto tra Eucaristia e preghiera, il senso del dono di sé e del servizio. È quindi tappa fondamentale per chi si prepara a una vita di dono per Dio e i fratelli. Compito dell’accolito è di seguire e aiutare i presbiteri e i diaconi nel loro ministero, distribuire ai fedeli, anche malati, la comunione e amare il popolo di Dio, specialmente i deboli e gli infermi.

Ministero

«Questo è un termine complicato – afferma don Dianin– e a questo proposito la discussione lunghissima dentro la storia della Chiesa. I ministeri istituiti (come accolitato e lettorato) prevedono un rito nel quale queste persone assumono ufficialmente un compito nella Chiesa. Oggi il termine “ministero” ha un’ampia coniugazione: chiunque faccia qualcosa nella Chiesa può essere nominato con questo termine. La riflessione della Chiesa è abbastanza generica, perché fatica a passare dalla teoria alla pratica».

Claudia Belleffi