La Settimana della comunità

Pronta la traccia di lavoro elaborata dall'équipe diocesana

comunità

Diventa concreta la proposta della Settimana della comunità lanciata negli orientamenti pastorali (Op) di quest’anno. Un’équipe a livello diocesano ha elaborato una traccia su cui ogni realtà parrocchiale è chiamata a “mettere del proprio”.

«Abbiamo creato un foglio di lavoro – sottolinea don Leopoldo Voltan, vicario per la pastorale della diocesi di Padova –  che vuol davvero essere un elemento, uno strumento a servizio delle comunità, carico di suggerimenti e spunti che poi vanno tradotti e incarnati in ciascun contesto specifico. Ogni comunità farà le proprie scelte e darà la propria tonalità alla Settimana».

La proposta (come si può anche leggere a pagina 24 e 25 del sussidio degli Op … in questa sosta che la rinfranca) indicativamente dovrebbe attuarsi all’inizio della Quaresima dall’1 al 7 marzo 2017.

ECCO IL MATERIALE ELABORATO DALL’ÉQUIPE DIOCESANA

→ Il senso della proposta

È un fermarsi accanto a Gesù, mettendo il Vangelo al centro. L’incontro con Gesù, il Vivente, fonda il nostro essere comunità. In questo modo diamo spazio anche all’atteggiamento della sosta: “in questa sosta”.

Tutti noi recuperiamo, percepiamo, respiriamo, viviamo Gesù e il Vangelo nella nostra comunità parrocchiale. Nelle relazioni forti, calorose, vere tra di noi avvertiamo la presenza buona e misericordiosa di Gesù. In questo modo riusciamo anche a “so- stare”, a stare dentro, con gioia e serenità, alle dinamiche più normali ed essenziali della nostra comunità.

→ Per entrare nella proposta

  1. La sosta non è un fermarsi statico ed inoperoso. È invece un tempo che ci regaliamo, che ci offriamo per motivare e rilanciare atteggiamenti e scelte quotidiane. È un fermarsi che ricrea, che fa star bene, che rinfranca.
  2. Questa Settimana della comunità vorrebbe diventare una buona prassi, quindi essere ripetuta negli anni, anche per crearne la mentalità. Va ricordato che questa è la prima volta ed è necessario avviare dei “processi”, piuttosto che puntare ai risultati. Vorrebbe diventare una buona prassi anche nella sua collocazione, all’inizio della Quaresima, tempo forte che ci invita al rinnovamento interiore e comunitario.
  3. La Settimana si propone anche come elemento di essenzialità, un’occasione per andare all’essenziale della vita parrocchiale. Può diventare quasi un esercizio che ci stimola a valorizzare ciò che più conta per le nostre comunità. Quindi auspichiamo, possibilmente, non il sovraccaricarsi di attività ed esperienze, ma alcuni momenti semplici in cui ritrovarci attorno al Vangelo. Vorrebbe essere una proposta “povera”, quindi è possibile anche “togliere”, rispetto alle molteplici esperienze parrocchiali.

→ Lo stile

  1. La Settimana ha lo scopo primario di ribadire la bellezza dell’essere comunità. Rafforzare gli affetti fraterni. Generare incontro e riconciliazione tra di noi persone affezionate alla comunità. In questo senso è bene liberarsi anche dall’ansia di raggiungere tutti, nella prospettiva che altri conoscano e vivano la comunità.
  2. Evidenziare la libertà della proposta (non vuole essere pressante ed invasiva) e la gratuità di chi partecipa (non abbiamo risultati o mete quantificabili da raggiungere).
  3. Gesù e il Vangelo utilizzano anche tanti linguaggi, quindi si possono prevedere anche momenti che attingano dall’arte, dalla musica, dal cinema. Chiaramente, se possibile e senza forzature.

→ Un’attenzione concreta

Le nostre parrocchie e unità pastorali sono ricche di tanti incontri e attività. A volte i calendari sono fissati con largo anticipo e potrebbe essere difficile spostare date già scelte. Il suggerimento che diamo è che gli incontri dell’Iniziazione cristiana, dell’Acr e degli scout (…) si integrino con questa Settimana. Quindi che il “taglio” di queste esperienze, se non sono rinviabili, sia legato alle relazioni e allo stare in comunità. Vorremmo, però, anche evitare che si sospendano e basta. Ad altre realtà, organismi di comunione, gruppi educativi di giovanissimi e giovani, genitori ed adulti, va presentata l’opportunità della Settimana. Si può chiedere anche ad altre realtà (sportive, ricreative ed altro) in relazione con la parrocchia, di sostare, se possibile.

→ Ciò che vorremmo non mancasse

Alcuni piccoli suggerimenti. Va tenuto sempre presente che ogni comunità fa le proprie scelte e dà la propria tonalità alla Settimana. Queste indicazioni vanno intese più come “strumenti” che come linee operative precise.

  1. La chiesa aperta dal pomeriggio alla sera (tipo dalle 18 alle 21) con la possibilità delle confessioni. Meglio se, anche dall’esterno, con piccoli segni (luminarie ed altro) si comprende che la chiesa è aperta e disponibile ad un tempo silenzioso di preghiera, di incontro nel Sacramento della Riconciliazione, di ascolto del Vangelo. Se possibile, ci sia il libro dei Vangeli esposto e messo in evidenza, in un luogo centrale della chiesa.
  2. Le tre celebrazioni. Sostanzialmente così come sono con piccole attenzioni, che si possono in libertà fare proprie:
  • il Mercoledì delle Ceneri. Si potrebbe all’inizio della celebrazione intronizzare il Vangelo, che poi come detto sopra, rimane esposto e visibile per tutta la settimana. Alla fine della celebrazione, il parroco o un membro del Consiglio pastorale parrocchiale, annuncia il senso della Settimana. Nel Mercoledì delle Ceneri si può anche pensare ad una riflessione biblica o meditazione nel tardo pomeriggio, che apra al tempo di Quaresima, quasi un breve “ritiro spirituale”. Si può riprendere e proporre anche la prassi, quanto mai significativa, del digiuno. Se la celebrazione in Unità pastorale è unitaria, ogni singola comunità può curare la preparazione di una parte della celebrazione;
  • la domenica, prima di Quaresima. Se si verifica la possibilità potrebbero essere tolte delle messe per dare spazio a una celebrazione senza fretta e allo stare insieme, dopo la celebrazione;
  • la celebrazione in vicariato conclusiva della Settimana (martedì 7 marzo), centrata sul testo della Trasfigurazione (vangelo della seconda domenica di Quaresima). Di questa, prossimamente, faremo giungere una breve traccia.
  1. Una festa (ipotesi, la domenica mattina con giochi, la celebrazione dell’Eucaristia e il pranzo …) oppure una semplice cena (ipotesi del sabato sera) con tutti gli operatori pastorali, con tutte le persone che in vario modo, vivono e si impegnano nel servizio con l’intera comunità.

→ Altri possibili strumenti

  1. La lettura continuativa, nelle serate, quando la chiesa è aperta, del vangelo di Matteo (o di qualche parte).
  2. Una semplice preghiera che può contrassegnare tutta la Settimana e che può essere fatta in famiglia, prima o dopo i pasti.
  3. Una serata in famiglia, con l’intera famiglia riunita, in cui tutti si offrono spazio e convivialità, in semplicità. Ci può essere anche l’invito a qualche altra famiglia.
  4. Un film, una lettura animata … che riporti alla dimensione della vita comunitaria.
  5. Le convivenze o settimane di fraternità dei giovani, che possano essere collocate in questa Settimana, nella logica dell’integrazione delle esperienze.