Ancora una volta sulla stampa locale compaiono articoli che non rendono merito alla realtà delle Cucine Economiche Popolari di via Tommaseo a Padova, e rappresentano un atto offensivo nei confronti delle persone più sfortunate e disagiate, ma anche di quanti – lavoratori, volontari, suore, benefattori ed enti privati – si prodigano quotidianamente in questo servizio di assistenza, aiuto, vicinanza, solidarietà e carità.
Le Cucine Economiche Popolari sono un segno e un’attenzione della Chiesa padovana ai più poveri e sfortunati, italiani e stranieri; attuazione di quella carità che è basilare per la realizzazione del bene comune che è bene di tutti e di ciascuno; ma sono anche un servizio che comprende in sé numerose forme di aiuto e di assistenza (oltre ai pasti, dispongono di un servizio docce aperto tutti i giorni dalle 8.30 alle 11, un segretariato sociale, un centro di distribuzione di vestiario e un centro di igiene e salute per eventuali emergenze…).
A questo proposito la Diocesi e l’amministrazione delle Cucine Economiche Popolari rispondono, con chiarezza e trasparenza ai cittadini di Padova, perché non siano sviati da informazioni deformate e strumentali, con un comunicato stampa, allegato alla presente notizia, che parte da una premessa: «il “cosiddetto” degrado della zona in questione non è determinato dalla presenza delle Cucine Economiche Popolari, che hanno ben precisi orari di apertura e al cui interno c’è un continuo controllo, ma dalla vicinanza della stazione ferroviaria, che in moltissime città di notevoli dimensioni rappresenta un punto di ritrovo e di concentrazione di svariate situazioni di disagio ed emarginazione».
In allegato il testo integrale del comunicato diffuso in data 3 febbraio 2010.