Sono gemelle, vivono a Camporovere, nell’Altopiano di Asiago, hanno 58 anni e domenica 19 settembre entreranno a far parte dell’Ordo Virginum, con la consacrazione durante la celebrazione presieduta dal vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, alle ore 17 nel Duomo di Asiago. Sono Anna Lia e Emma Bernar.
Due cammini le hanno portate alla stessa tappa e fondamentale per entrambe – raccontano: «è stata l’esperienza condivisa con don Romeo Martello, dopo il suo ritiro dall’ufficio di parroco di Camporovere nel suo ultimo anno di vita, caratterizzato dall’esperienza della malattia. L’abbiamo assistito nella quotidianità, giorno e notte, cercando di sostenerlo affinché potesse svolgere fino in fondo il suo ministero e questa condivisione con lui ci ha permesso di accrescere la nostra fede, di scoprirci desiderose di partecipare con gioia alla santa messa quotidiana e di scoprire la preghiera della liturgia delle ore, come intercessione per le necessità di tutta la Chiesa. Dopo il ritorno di don Romeo alla casa del Padre, abbiamo sentito in noi il desiderio di diventare ministri straordinari della comunione, servizio che facciamo per gli ammalati e quando è necessario in parrocchia e ad Asiago. Successivamente abbiamo conosciuto la realtà dell’Ordo Virginum, grazie alla testimonianza di una sorella che già ne faceva parte, ci siamo rese conto che questo carisma faceva già parte di noi, perché rispecchiava la nostra regola di vita e il servizio che svolgiamo in semplicità ed amore nella nostra comunità cristiana».
E dopo un cammino guidato e accompagnato di quattro anni, le gemelle Bernar domenica vivranno una nuova tappa di un percorso che rappresenta un nuovo inizio, divenendo spose di Cristo e della Chiesa.
Con la consacrazione di Anna Lia e Emma Bernar, salgono a otto le appartenenti all’Ordo Virginum, a cui si aggiungeranno altre due donne che saranno consacrate a Padova, in basilica di Santa Giustina il prossimo 7 ottobre.
L’Ordo Virginum (Ordine delle Vergini), è una speciale forma di consacrazione prevista anche dal Codice di Diritto Canonico al n. 604: «A queste forme di vita consacrata (il riferimento è ai canoni precedenti in cui si illustrano le norme relative agli istituti di vita consacrata, ndr) è assimilato l’ordine delle vergini, le quali, emettendo il santo proposito di seguire Cristo più da vicino, dal vescovo diocesano sono consacrate a Dio secondo il rito liturgico approvato e, unite in mistiche nozze a Cristo Figlio di Dio, si dedicano al servizio della Chiesa».
Le consacrate all’Ordo Virginum esprimono nelle mani del vescovo la scelta di vivere per tutta la vita la verginità «per il regno dei cieli» in un contesto quotidiano di vita, a servizio e testimonianza nella diocesi di appartenenza, secondo i suggerimenti del vescovo stesso. Una vocazione alla verginità, perché l’unico sposo, con cui si realizza un legame indissolubile, è Cristo Gesù. Consacrare a Dio la propria verginità vuol dire consegnare a Dio tutta la persona, con al centro la capacità di amare insita nel cuore stesso di ogni persona.
Le appartenenti all’Ordo Virginum non hanno segni distintivi e non rispondono a un ordine religioso, non sono tenute alla vita comunitaria o a seguire particolari regole di vita. Una vita normale in cui ci si mantiene con il proprio lavoro, ma che testimonia una vocazione individuale a un legame profondo, intimo, esclusivo con Gesù. Il loro diretto superiore è il vescovo diocesano, coadiuvato da un suo delegato per accompagnare più da vicino il cammino delle singole persone.