Lunedì 4 dicembre alle ore 21 a Padova, sala fronte del Porto Cinema Porto Astra ci sarà la prima padovana di Niente sta scritto, il nuovo documentario di Marco Zuin, prodotto da Fondazione Fontana Onlus in collaborazione con Filmwork, la casa di produzione cinematografica trentina.
In questo documentario ci sono strade, asfaltate e non, e montagne. La città di Trento, l’altopiano del Kenya. Non ci sono attori ma due persone normali e, allo stesso tempo, particolari. Che devono fare i conti con numerose difficoltà, testimoniando però come “Niente sta scritto”.
I protagonisti sono Martina Caironi, l’atleta paralimpica con protesi più veloce al mondo, medaglia d’oro nei 100 metri alle ultime due edizioni delle Paralimpiadi e Piergiorgio Cattani, studioso e giornalista, che da sempre convive con una grave malattia degenerativa.
Le loro storie, pur non intrecciandosi mai, procedono parallele per dimostrare che è possibile aprire percorsi controcorrente, vincendo il rischio di emarginazione e di chiusura in se stessi. L’esperienza di Cattani è raccontata in relazione con la comunità in cui vive, facendo emergere valori umani e civili universali. Caironi si confronta con una comunità diversa, quella keniana, dove le opportunità per le persone disabili sono quasi inesistenti.
Niente sta scritto non è un altro racconto sulla disabilità o sulla malattia, parla di guarigione, che va oltre il corpo fisico. E’ un film sulle possibilità in cui l’unica via d’uscita è la consapevolezza di poter fare sempre qualcosa per gli altri.
Ognuno di noi sperimenta che, nel bene o nel male, non accadono mai le cose preventivate. Nella vita ci sono sempre sorprese, anche positive: niente sta scritto. Grazie alle persone che si incontrano sulla propria strada, alle relazioni instaurate, ai sogni vagheggiati, all’impegno concreto e anche alle difficoltà impreviste, l’esistenza cambia. Perché la vita riserva sorprese, anche positive: niente sta scritto.
Niente sta scritto è anche il racconto del ruolo della comunità nei confronti di chi vive situazioni di vulnerabilità. La guarigione dell’individuo e della società passa attraverso la capacità personale di mettersi in gioco ma anche attraverso una comunità accogliente e solidale.
Fondazione Fontana Onlus si dedica alle tematiche delle fragilità da diversi anni. «Si può guardare alla vulnerabilità propria e altrui con rispetto e naturalezza – afferma Pierino Martinelli, Direttore di Fondazione Fontana Onlus – e la relazione con le persone che non si fermano davanti alla propria disabilità (sia essa fisica, mentale o caratterizzata dall’incapacità di aprirsi all’altro) può trasformarsi in energia positiva per rinnovare l’intera comunità. E’ da questo contesto che è nato il progetto Niente sta scritto. La relazione quotidiana con Piergiorgio Cattani e la forza contagiosa di Martina Caironi ci hanno convinti che, dopo i progetti Me, We Only through community e La sedia di cartone, era tempo di narrare una nuova storia. Speriamo che in questo film si possa rispecchiare ogni spettatore, traendone ispirazione per riuscire a dire a se stesso che davvero Niente sta scritto».