È stata presentata questa mattina in occasione del convegno “Per un’etica del digitale” – realizzato nell’ambito della 14a edizione del Festival Biblico in corso fino al 27 maggio – la Dichiarazione di Padova: un manifesto per diffondere il Bene nell’ambiente digitale frutto della riflessone operata da alcuni mesi da Festival Biblico, Ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Padova, DIGITALmeet e #Digitaletica primi promotori e firmatari dell’impegno insieme agli ospiti del convegno di questa mattina, Luciano Floridi e Derrick De Kerckhove.
Il documento articolato in 6 punti – che ha recepito anche le indicazioni fornite dagli altri relatori presenti all’incontro svoltosi a Palazzo Bo, i prof. Paolo Benanti, Mauro Conti e Mons. Lucio Adrian Ruiz – descrive l’orizzonte di impegno al quale si auspica possano aderire le agenzie formative, le istituzioni, le organizzazioni, le aziende, le religioni e le loro guide e a quanti hanno a cuore la formazione dei più giovani.
Sostanzialmente la dichiarazione indica tre punti focali verso i quali concentrarsi:
1. RESPONSABILITÀ: la responsabilità verso le generazioni future nell’ambito del rispetto della persona e della sua reputazione e nella tutela e custodia dei dati personali.
2. VERITÀ: la ricerca della verità che ha come primo impegno quello dello sgretolamento dei pregiudizi che spesso ci fanno accogliere informazioni che percepiamo dubbie o non verificate ma che per comodità assumiamo perché confermano le nostre convinzioni, anche se dovessero dimostrarsi distorte o erronee.
3. EDUCAZIONE: l’impegno a educare le coscienze, anche quelle adulte, nel perseguire il bene comune anche nelle mediazioni digitali.
È possibile firmare online la dichiarazione a questo indirizzo:
https://www.change.org/p/tutti-dichiarazione-di-padova-per-un-nuovo-orizzonte-etico-del-digitale
La Dichiarazione di Padova è stata consegnata da don Roberto Ravazzolo (responsabile Festival Biblico Padova), Gianni Potti (Presidente Fondazione Comunica e founder DIGITALmeet), don Marco Sanavio (Direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali della Diocesi di Padova), Martina Pastorelli e Matteo Maria Giordano (fondatori di #digitaletica) alla presenza del prof. Rosario Rizzuto (rettore dell’Università di Padova) al Cardinal Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, come affidamento ideale di questo orizzonte di impegno anche alla Chiesa Italiana.
Dichiarazione di Padova
verso un nuovo orizzonte nell’etica del digitale
La dimensione onlife del nostro quotidiano, che supera l’iniziale distinzione tra esperienza online e offline, sta modificando gradualmente ma significativamente le nostre persone e il nostro approccio al mondo. La rete Internet e la tecnologia promettevano di liberarci dalle catene del lavoro e dei regimi, non di fare business con le nostre identità. Ciononostante nutriamo sentimenti positivi e di speranza e, al tempo stesso, di seria preoccupazione per quanto sta accadendo.
Ecco perché, su questa premessa, i sottoscrittori della Dichiarazione di Padova fissano sei principi, che vogliono essere un minimo comune denominatore che nasce dal basso, sperando diventino presto una forte traccia verso questo nuovo orizzonte dell’etica:
- Riteniamo opportuno riflettere e fare il possibile per controllare e governare i nostri comportamenti anche all’interno dell’infosfera così che la responsabilità sulle nostre parole, azioni e silenzi sia piena anche nelle mediazioni elettroniche e tecnologiche. In questa prospettiva chiediamo con forza che, nelle interazioni mediate dal digitale, siano sempre garantiti il rispetto della persona e della sua reputazione e respingiamo con forza ogni tentativo di ledere questo diritto inalienabile.
- La dimensione digitale del nostro quotidiano non è costituita solamente dalla rete Internet ma comprende, solo per elencare alcuni esempi, il vasto continente della videoludica, l’ambito dell’informazione, l’integrazione con gli oggetti di uso quotidiano (IOT), la domotica, i servizi pubblici offerti dalle smart cities, la robotica, la telepresenza, l’automazione del lavoro. Per questo sviluppare un’etica dell’ambiente digitale significa attivare una riflessione costante e un senso di responsabilità su un vasto spettro di interazioni quotidiane che ci interpellano molto concretamente sin d’ora e non in un futuro indefinito.
- Avvertiamo il dovere di elaborare insieme, condividere e tutelare un sapere a servizio dell’uomo, soprattutto per i più piccoli che osservano il nostro comportamento per trarne indicazioni etiche per sé e per il futuro. Essere corretti e coerenti, mettendo al centro il bene comune, restituisce a noi integrità e maggiore dignità e può sostenere i più giovani nella propria educazione della coscienza e nell’operare scelte per il bene comune.
- Siamo consapevoli che la ricerca della verità, pur rimanendo una tensione ideale mai pienamente raggiunta, ci impegna in una costante attività volta a sgretolare pregiudizi e precomprensioni e ci stimola ad una maggiore responsabilità nell’accogliere ogni informazione pubblicata nell’infosfera e al costante rispetto di qualsiasi persona, anche nelle sue estensioni di presenza nella mediazione digitale.
- I dati genetici, biometrici e qualsiasi altra informazione sensibile relativa a ciascun individuo fanno parte di un patrimonio personale che deve essere tutelato con le maggiori garanzie possibili, soprattutto quando si tratta di minori e anziani che spesso sono carenti degli strumenti necessari per difendere e proteggere i propri dati personali a volte carpiti anche inconsapevolmente.
- Avvertiamo che quanto è stato fatto finora per l’educazione delle coscienze nell’abitare l’ambiente digitale è significativo ma non è abbastanza.
Lanciamo quindi l’appello a tutte le agenzie formative, alle istituzioni, alle organizzazioni, alle aziende, alle religioni e alle loro guide e a quanti hanno a cuore la formazione dei più giovani perché ci si adoperi con creatività e vigore in un’opera di educazione delle coscienze e di formazione generale che abbia sempre come orizzonte la promozione e il rispetto del bene comune e di ogni essere umano in tutte le sue espressioni ed estensioni di presenza all’interno dell’ambiente digitale.
Padova, 12 maggio 2018
Aderiscono a questo orizzonte di impegno, come primi promotori:
Festival Biblico, Ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Padova, DIGITALmeet, Fondazione Comunica, #Digitaletica, Derrick De Kerckove, Luciano Floridi…