“Un attimo di pace” tra le quattro migliori pratiche a livello nazionale

La felice intuzione di mons. Mattiazzo citata nel testo "Tecnologie pastorali"

“Un attimo di pace” è entrata a far parte delle quattro migliori buone pratiche di pastorale mediata dal digitale classificate nel testo “Tecnologie pastorali” uscito a metà maggio di quest’anno. Si tratta di un libro curato da mons. Giulio Franco  Brambilla, vescovo di Novara, e dal prof. Pier Cesare Rivoltella che ha tenuto la relazione di apertura in occasione dell’ultima Assemblea generale dei vescovi Italiani sul tema Quale presenza ecclesiale nell’attuale contesto comunicativo.

In tale occasione il prof Rivoltella ha affermato che c’è un livello pastorale di comunicazione per la Chiesa: «che ha a che fare con la necessità per la Chiesa di rendere il Messaggio universalmente accessibile. Che tutti siano raggiunti dalla Parola non è per la Chiesa un obiettivo commerciale (come per l’editore, che fa di tutto per aumentare il parco dei suoi lettori), o di potere (come per le televisioni, che cercano in tutti i modi di aumentare la propria audience per essere più influenti), ma vuol dire rispondere alla missione che le è stata affidata. A questo livello funziona una logica semiotica che presiede alla scelta di forme di comunicazione volta a volta sempre più capaci di rendere quest’ultima accessibile».

Lo scopo di “Un attimo di pace” è sempre stato, infatti, quello di generare un tessuto di comunità orizzontale, lungi dalla comunicazione di potere che cerca solo il consenso o dalle logiche commerciali che devono vantare numeri, perfettamente in linea con quella che nel testo di Brambilla e Rivoltella viene definita “tecnologia di comunità”.

C’è grande soddisfazione all’interno dell’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Padova che cura da anni la felice intuizione pastorale del vescovo emerito di Padova mons. Antonio Mattiazzo non solo per la citazione all’interno di “Tecnologie pastorali” quanto nell’essere riusciti, con mezzi molto limitati, a realizzare una campagna efficace e nota a livello nazionale presa ad esempio come primo caso di studio nel volume di Brambilla e Rivoltella.

La comunicazione nel Triveneto ha comunque da tempo imboccato la strada di potenziamento dei mezzi digitali che consentono il collegamento tra centro e periferia, come opportunamente suggerito dalla relazione finale dell’ultima Assemblea generale dei vescovi italiani.

Marco Sanavio

direttore www.diocesipadova.it