«Le attività formative della Scuola, quest'anno – spiega infatti il nuovo direttore Francesca Schiano – si propongono come “agenda di speranza” per il futuro del paese. “Agenda” è un’impegnativa parola latina che indica non ciò che può essere fatto, ma ciò che “deve” essere fatto. Ecco allora che la formazione all’impegno, e prima ancora alla capacità di conoscere e comprendere la realtà sociale e politica, diviene dovere e responsabilità primaria del cristiano che, attraverso le cose del mondo, coopera alla salvezza. Tutto, oggi, congiura per marginalizzare la consapevolezza della necessità della formazione sociale e politica. La complessità delle dinamiche economiche e sociali, lo scadimento morale nell’azione dei partiti, l’imbarbarimento formale – e spesso sostanziale – dell’agire politico stesso, la faziosità, le incertezze e soprattutto la disabitudine a un discernimento comunitario spingono a privilegiare altri campi di formazione e impegno. Ma questo è un peccato di omissione: non ci si può illudere di dare a Dio ciò che è di Dio e a Cesare ciò che è di Cesare se non si conosce Cesare. Né si può sempre delegare ad altri la presenza fattiva nella realtà della vita sociale e pubblica, quasi considerandola incompatibile rispetto all’agire cristiano e condannando, così, chi vi si impegna a una solitudine che può degenerare in isolamento o in arroganza».
La scuola proseguirà poi con lezioni e laboratori a cadenza quindicinale, seguendo tre moduli:
1. Istituzioni e politica
2. Comunicazione
3. Economia e lavoro