Con tristezza e profondo rammarico si comunica che da questa settimana la programmazione cinematografica della multisala di via Bonporti a Padova – MPX – termina.
Una decisione improcrastinabile alla luce della prolungata insostenibilità economica dell’attività cinematografica, da sempre compensata dalla Diocesi di Padova, che ora, anche dopo mesi di valutazioni e tentativi di interlocuzione con realtà del privato sociale e istituzioni pubbliche, non è più in grado di sostenere certi costi.
Alla già fisiologica diminuzione del pubblico nelle sale cinematografiche si sono, infatti, affiancate negli ultimi due anni la contingenza e le conseguenze della pandemia e i più recenti rincari energetici, con bollette che nel giro di tre anni sono più che raddoppiate.
Chiude il cinema ma non la struttura dell’MPX, che già da alcuni anni è diventata una delle sedi delle attività didattiche dell’Università di Padova, ospitando quotidianamente centinaia di studenti, e valorizzandosi come luogo culturale per alcune manifestazioni (la rassegna “Un filosofo al cinema”, il teatro per le scuole, la rassegna teatrale “Arti inferiori”, eventi musicali e culturali…) tanto che in questi mesi nuovi investimenti sono stati realizzati per garantire l’adeguamento alla normativa vigente.
La chiusura dell’attività cinematografica comporterà alcuni periodi di cassa integrazione per i cinque dipendenti, diminuendo l’impegno per le attività attinenti al cinema.
La Multisala Pio X – MPX è il frutto della ristrutturazione del cinema Teatro Pio X che, inaugurato nel 1957, ha funzionato ininterrottamente per 40 anni. Alla fine degli anni Novanta il cinema è stato chiuso per due anni per un intervento di riqualificazione e di ripensamento degli spazi, facendo nascere nel 2002 il Multisala Pio X – MPX, con tre sale cinematografiche (Petrarca con 556 posti, Giotto con 99 posti e Donatello con 84 posti). La riapertura, il 30 settembre 2002, rappresentò in quell’epoca una vera sfida, visto i dati sconfortanti che arrivavano dal mercato cinematografico e le chiusure di varie sale in città. “Tre sale, una scommessa”, titolava la Difesa del popolo, in occasione della riapertura. Vent’anni fa la Diocesi di Padova – che ha sostenuto i costi di ristrutturazione e l’attività cinematografica in questi anni – credette nella presenza, in città e nel centro storico, di una struttura polivalente, con nuovi spazi e moderne tecnologie, disponibile a ospitare film, ma anche spettacoli di teatro, danza, musica e cultura, incontri e convegni.