Giornata del migrante e del rifugiato 2011

Il messaggio della Commissione regionale triveneta per le Migrazioni ai fratelli e sorelle delle comunità cristiane delle Chiese del NordEste in occasione della 97a Giornata mondiale del migrante e del rifugiato di domenica 16 gennaio 2011.

Ai fratelli e alle sorelle delle comunità cristiane delle Chiese del NordEst

 
Il 16 gennaio siamo invitati, attraverso la celebrazione della 97a Giornata Mondiale, a prenderci a cuore della situazione del migrante e del rifugiato. Siamo invitati a guardare a questi uomini e donne come a membri partecipi di “UNA SOLA FAMIGLIA UMANA”. San Paolo ci ricorda: «Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti» (Ef. 4,4-6). È un’occasione per verificare con quale disponibilità d’animo guardiamo ai milioni di persone che ogni anno, a causa di guerre, fame, povertà, insicurezza, lasciano la loro terra d’origine e casa in cerca di una condizione di vita più sicura e più dignitosa per sé e per la loro famiglia.
Molte di queste persone sono cristiani e anche cattolici che, come ci ricorda ancora san Paolo, formano con noi, grazie alla fede, «Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo» (Ef. 4,4-6). Sarebbe bello che i fratelli e sorelle che professano la stessa nostra fede potessero sperimentare che in noi trovano dei fratelli accoglienti, con i quali condividono la medesima fede e la medesima comunione con il Signore. Anche gli altri fratelli non cristiani ci auguriamo che possano sperimentare da noi quell’accoglienza che trova la sua sorgente nell’eucaristia, come ci ricorda il Santo Padre: «È in modo particolare la santa Eucaristia a costituire, nel cuore della Chiesa, una sorgente inesauribile di comunione per l’intera umanità. Grazie ad essa, il Popolo di Dio abbraccia “ogni nazione, tribù, popolo e lingua” (Ap. 7,9)». (Dal Messaggio del Papa per la 97a Giornata Mondiale delle Migrazioni). In noi e in loro cresca l’impegno perché, come dice ancora il papa: «… anche varie persone di varie religioni sono spinte al dialogo, perché si possa trovare una serena e fruttuosa convivenza nel rispetto delle legittime differenze» (Dal Messaggio del Papa per la 97a Giornata Mondiale delle Migrazioni). Non chiudiamo poi gli occhi di fronte alla situazione drammatica di molte famiglie di immigrati che a causa di difficoltà economiche si disgregano dovendo rimandare ai propri paesi d’origine moglie e figli. Certamente la crisi economica sta provando duramente anche molte nostre famiglie. Ma il miglior rimedio non è l’ostilità e il rifiuto ma la solidarietà e la condivisione, evitando sterili e infondate accuse, attribuendo agli immigrati la causa delle difficoltà occupazionali che toccano tutti i paesi occidentali.
La giusta via da percorre è quella che ci porta a proporre e costruire relazioni nuove con quanti si impegnano per la trasformazione dell’umanità divisa in una autentica e sola famiglia umana. Certo la cosa non è facile e richiede anche sacrificio ma conclude il papa: «Non perdiamo la speranza, e preghiamo insieme Dio, Padre di tutti, perché ci aiuti ad essere, ciascuno in prima persona, uomini e donne capaci di relazioni fraterne; e, sul piano sociale, politico ed istituzionale, si accrescano la comprensione e la stima reciproca tra i popoli e le culture» (Dal Messaggio del Papa per la 97a Giornata Mondiale delle Migrazioni).
 
Mons. Adriano Tessarollo (Vescovo delegato)
Commissione Regionale Triveneta per le Migrazioni
Direttori Uffici Migrazioni Chiese del NordEst