Nomine e riconoscimenti: sette nuovi Canonici e nove Cappellani di Sua Santità

Mercoledì 16 marzo 2022

Il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, nella giornata di oggi, mercoledì 16 marzo 2022, ha incontrato l’Amplissimo Capitolo dei Canonici della Cattedrale, e ha dato comunicazione della nomina di tre nuovi canonici e di quattro canonici onorari che sono stati accolti nel Capitolo.

Istituzione plurisecolare, le cui tracce – a Padova – risalgono addirittura al nono secolo, l’Amplissimo Capitolo dei Canonici, nel tempo si è trasformato nei poteri, nei compiti e nei ruoli. Con il Concilio Vaticano II e con la codifica nel Codice di Diritto Canonico (cann. 503-510), il Capitolo dei Canonici, tra le cui fila si annoverano solitamente sacerdoti scelti dal vescovo per meriti personali o per compiti di servizio alla chiesa locale, non ha più il ruolo di collaborazione al vescovo nel governo della Diocesi, ma mantiene due funzioni specifiche: la preghiera, sia nell’assistere il vescovo nelle celebrazioni più solenni in Cattedrale, sia nella preghiera corale quotidiana per la chiesa locale; e la custodia della tradizione e della memoria della chiesa locale (beni artistici e culturali di specifica pertinenza).

L’intenzione che accompagna queste nomine – ha sottolineato il vescovo nel discorso all’Amplissimo Capitolo – « è quella di riconoscere non tanto i meriti alle singole persone – senza togliere la stima nei confronti di ciascuno – ma ai fatti, che sono legati a luoghi o servizi, che hanno a che fare con le persone e che vogliono essere un segno di priorità, di sensibilità della Chiesa di Padova».  

I nuovi canonici dell’Amplissimo Capitolo della Cattedrale svolgono infatti servizi importanti e delicati nella Chiesa diocesana, attraverso i quali collaborano più direttamente con il vescovo nell’esercizio del suo ministero e sono: mons. Antonio Oriente (che è padre spirituale dei diaconi permanenti e delegato per la vita consacrata), con il titolo di San Leopoldo; mons. Giorgio Bezze (per il servizio che svolge come direttore dell’ufficio di  pastorale della cultura e dell’Università e del Centro universitario, un ambito che, sottolinea il vescovo, «dobbiamo sapere abitare con tutto il nostro impegno»), con il titolo di San Giuseppe; mons. Nicola Tonello (che è direttore spirituale del Seminario, oltre ad essere padre spirituale di molti preti,  responsabile degli esorcisti della Diocesi di Padova e rettore della chiesa di Santa Lucia, dedicata in particolare all’adorazione perpetua), con il titolo di San Paolo. Vanno ad aggiungersi ai monsignori: Stefano Dal Santo (presidente del Capitolo); Mario Morellato (decano); Carlo Tosetto (tesoriere); Antonio Pedron (penitenziere); Mario Giuliano Miotto (arciprete della Cattedrale); Pietro Lievore; Giuseppe Padovan; Giuseppe Rigoni; Pietro Brazzale; Giancarlo Ceccato; Luciano Barin; Tiziano Vanzetto; Giuliano Zatti; Alberto Albertin; Raffaele Gobbi; Sergio Zorzi; Guido Luciano Cavazzana, portando così a 20 il numero dei canonici.

I nuovi canonici onorari sono invece: mons. Luigi Beggiao (direttore della Casa del Clero, che ospita soprattutto preti anziani), mons. Federico Giacomin (per il suo compito da un lato di direttore di Villa Immacolata, luogo che fa emergere e vivere la spiritualità diocesana, e dall’altro di accompagnamento dei preti nei primi tre anni di ordinazione), mons. Roberto Ravazzolo (direttore dell’Opera della Provvidenza Sant’Antonio, una realtà che il vescovo definisce un “segno diocesano”: «parola della Chiesa, un modo di parlare di se stessa e della propria spiritualità»), mons. Andrea Toniolo (preside della Facoltà Teologica del Triveneto, luogo di studio e di ricerca su cui la Diocesi da tempo è felicemente impegnata). I nuovi canonici onorari vanno ad aggiungersi ai vescovi mons. Renato Marangoni e mons. Giampaolo Dianin e ai monsignori Paolo Onello Doni; Giuseppe Trentin; Francesco Cesaro; Remigio Brusadin; Roberto Bevilacqua; Gino Temporin; Lorenzo Mocellin; Luciano Danese; Daniele Prosdocimo; Sandro Borsa; Dante Carraro; Umberto Sordo; Maurizio Brasson; Cesare Contarini.

Dopo la preghiera del Vespro i canonici si sono recati in Episcopio insieme al vescovo Claudio per un altro momento significativo: la comunicazione della nomina di Cappellano di Sua Santità, che pure comporta il titolo di monsignore, per nove presbiteri diocesani. L’onorificenza, concessa dal Pontefice, vuole esprimere la gratitudine del vescovo e della Chiesa locale ad alcuni sacerdoti per la sollecitudine e l’esemplarità con cui hanno svolto il loro ministero in alcuni ambiti di apostolato: la parrocchia, le missioni, l’insegnamento, la carità… E tramite loro dire grazie a tutti gli altri presbiteri che operano in quegli stessi ambiti.

Hanno ricevuto il titolo di Cappellano di Sua Santità: mons. Cornelio Boesso; mons. Giancarlo Battistuzzi; mons. Armando Cellere; mons. Celestino Corsato; mons. Francesco Longhin; mons. Marcello Milani; mons. Angelo Roncolato; mons. Silvano Silvestrin; mons. Gaudenzio Zambon.

Entrambi i titoli (i canonici del Capitolo della Cattedrale di Padova, dal 1744, per volere di papa Benedetto XIV, sono Protonotari Apostolici Soprannumerari – la più alta onorificenza pontificia, che condividono con una quindicina di altri capitoli nel mondo –) esprimono il legame con la Chiesa universale attraverso il Santo Padre, che è segno visibile dell’unità e della comunione di tutte le Chiese locali sparse nel mondo.