Pane per i poveri da 130 anni

Ogni giorno l'opera Pane dei poveri distribuisce 3 quintali di pane

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Con il 2017 l’opera Pane dei poveri compie 130 anni. Sostenuta e amministrata dall’associazione universale Sant’Antonio, garantisce  ogni giorno, in via Locatelli 13, che pane venga dato a quanti ne hanno bisogno.

 

«Sono 3 i quintali che quotidianamente vengono distribuiti ai poveri della città, agli immigrati di ogni razza e religione – sottolinea don Livio Tonello, presidente dell’associazione –  Il pane non viene distribuito solo presso la sede, ma donato a molte istituzioni caritative della città, a istituti religiosi, alle cucine economiche popolari, che ce ne chiedono oltre 30 chili al giorno, a casa Mater Boni Consilii, che aiuta ragazze in difficoltà, alla Casa del fanciullo, che sviluppa molte iniziative a favore dei giovani».

In via Locatelli 13, ogni mese, sono oltre 3 mila le persone che vengono beneficate dall’opera del Pane dei poveri. Cifre che hanno dell’incredibile.  «Solo per chi non crede nella Provvidenza – aggiunge don Tonello – E, secondo previsioni, tale numero avrà a breve un aumento significativo, sia per l’arrivo di nuovi stranieri sia per la povertà di casa nostra, che vede tante famiglie, una volta capaci di una vita dignitosa, ora non più in grado di sopportare i costi della vita».

La distribuzione, da 64 anni, avviene per mano delle suore terziarie francescane elisabettiane: il compito è stato affidato all’ordine da mons. Girolamo Bortignon. Ma non è solo pane quello che donano: la loro presenza parla di accoglienza e offre presenza, preghiera e consigli.

«Il 2016 ha segnato i 130 anni dalla nascita dell’associazione universale Sant’Antonio per volere del vescovo di Padova Giuseppe Callegari, con permesso della Santa Sede, e il 2017 festeggiamo lo stesso “compleanno”  per l’opera Pane dei poveri. Sono splendide pagine di una storia di vita che continua ancora».

E che non si ferma, affinando sguardi e intenzioni sull’oggi. «L’opera Pane dei poveri rimane quanto mai attuale! Stiamo ancora vivendo, infatti, anni di crisi per tante famiglie e persone che hanno perso il lavoro, per tanti immigrati che approdano alle nostre coste». Provvedendo alla distribuzione giornaliera  del pane e aiutando in altre forme quanti si trovano in difficoltà, anche sostenendo le cucine economiche popolari, Casa madre Teresa per i malati di alzheimer e Casa del fanciullo, l’associazione universale continua nella sua mission di rispondere ai bisogni dei fratelli più poveri.

«Siamo stimolati dalle realtà quotidiane di disagio, sofferenza e ristrettezza – aggiunge don Tonello – a pensare il modo più utile  e opportuno per esercitare la carità oggi. Il pane di cui c’è bisogno non è solo quello cotto nel forno. È nostra intenzione proseguire nell’opera del Pane dei poveri, adeguando sempre più lo scopo alle necessità, per continuare a scrivere pagine di Vangelo in nome di sant’Antonio che di tutta questa stupenda storia caritativa, che dura da 130 anni, è il principale artefice e benefattore».

Claudia Belleffi