Un decreto del vescovo Antonio sulla gestione economica della Diocesi

Gestione economica della Diocesi
L'esigenza di una revisione, della struttura economica della Diocesi, nelle sua articolazioni già avvertita negli anni recenti, è divenuta più pressante di fronte alla grave crisi economica, che obbliga a ripensare l'uso delle risorse disponibili al fine di garantire nel tempo la sostenibilità dell'azione pastorale.
A questo scopo si è provveduto anzitutto ad affidare ad una persona competente, il dott. Andrea Bologna, l'incarico di effettuare una ricognizione della situazione e dell'impianto esistente sul piano economico-finanziario, patrimoniale e organizzativo, e a proporre un “modello a tendere” per la Diocesi e gli Enti ad essa collegati.
Il dott. A. Bologna – che ha svolto l'incarico dal mese di aprile – è stato affiancato dal dott. Alberto Bettini per l'aspetto specifico della informatizzazione.
Dopo mesi di lavoro, è stata consegnata una accurata documentazione che presenta una complessiva rappresentazione dell'esistente e offre linee guida per l'evoluzione dell'attuale impianto riguardante:
– la gestione economica
– la “governance”
– l'organizzazione.
Per dare attuazione alle proposte
Decreto
 
I. La nomina di un Comitato-guida presieduto dal Vicario Generale Mons. Paolo Doni, composto da:
– Don Gabriele Pipinato
– Mons. Renato Marangoni
– Don Massimiliano Zoccoletti
con la consulenza del dott. Andrea Bologna e il dott. Alberto Bettini.
Esso ha il compito di sovrintendere all'insieme della riforma e prendere decisioni sulle scelte programmatiche dei gruppi di lavoro, con il consenso del Vescovo
 
II. Decreto altresì l'istituzione di cinque gruppi di lavoro incaricati rispettivamente di predisporre la riorganizzazione nei seguenti comparti:
1. L'informatizzazione del sistema, con il coinvolgimento quindi delle parrocchie
2. La gestione economica nelle sue articolazioni
3. Il regolamento dei processi autorizzativi da parte della Diocesi
4. L'organizzazione dell'Ente Diocesi
5. La gestione del personale.
 
Con queste scelte ci si propone di migliorare la gestione economica con una appropriata organizzazione e decisione strategica rendendola nel contempo sempre più trasparente e mettendola al servizio dell'azione pastorale della Chiesa. Occorre prendere coscienza che è in gioco la nostra responsabilità e il valore della nostra testimonianza.
Contestualmente a questa riforma “al centro”, è necessario che anche nelle parrocchie si attui una gestione corretta e responsabile delle risorse economiche:
– facendo, in modo che i Consigli parrocchiali per la gestione economica funzionino in ottemperanza al regolamento
– presentando puntualmente i bilanci, redatti secondo le modalità richieste
– attenendosi alle normative sia canoniche che civili e amministrative.
Sarà pure messo in atto un opportuno controllo, nel senso di aiutare le parrocchie alla corretta gestione economica.
Vorrei anche richiamare le indicazioni che, sulla gestione dei beni della Chiesa, sono state proposte dai gruppi di studio del II Convegno ecclesiale di Aquileia (2012) e segnatamente l'eticità e la sobrietà nelle scelte economico-finanziarie, con attenzione alle opere caritative.
Mi preme ribadire che in tutto questo processo di revisione strutturale deve restare preminente la finalità pastorale, unitamente all'attenzione ad operare per il bene comune.
 
                                                           *  Antonio Mattiazzo, Vescovo
 
Padova, 17 settembre 2013