I padovani a Madrid in attesa dell'incontro con Benedetto XVI

La GMG di Madrid entra nel vivo per i 1300 pellegrini padovani, giunti nella serata di lunedì 15 agosto a Madrid, finalmente tutti uniti al termine del gemellaggio che ha visto 460 giovani della Diocesi stringere amicizia con i loro coetanei di Saragozza.
Nella piccola cittadina di Tres Cantos, appena a nord di Madrid, i giovani padovani sono alloggiati in palazzetti dello sport ma i piccoli disagi, normali in queste situazioni, non turbano il sorriso e l'entusiasmo.
Don Davide Zaffin, cappellano di Conselve, commenta: «Ci sono una trentina di giovani di Conselve molto contenti di essere qui, e soprattutto felici della calorosa accoglienza ricevuta. Il tutto nonostante qualche normale difficoltà che eventi di questo calibro comportano».
Mattia Salin, conselvano di 18 anni, sopporta di buon grado il disagio: «È bello dormire tutti assieme, è scomodo, ma ci mostra quanto tutti siamo uniti e siamo felici di essere amici tra noi». Ancor più entusiasmo da parte di Giulia Zonta di Monterosso: «A parte il caldo sono felice. Mi aspetto di trovare tanti giovani riuniti, felici, desiderosi di costruire la pace nel mondo. Credo che questo evento mi cambierà la vita».
Dopo una prima giornata dedicata alla conoscenza di Madrid e alla visita turistica dei principali monumenti con mercoledì 17 agosto la GMG 2011 entra nel vivo. Durante la mattina ci saranno le catechesi dei vescovi in varie zone della città e della periferia in attesa dell’incontro con papa Benedetto XVI.
Don Alessandro Spiezia, coordinatore diocesano della Pastorale giovanile è contento di come si stanno svolgendo le giornate spagnole: «Siamo ancora nella fase dell’euforia e dell’entusiasmo e dopo la visita alla città di Madrid, con le catechesi dei vescovi ci viene chiesto di entrare nelle città del nostro cuore, dei nostri desideri e delle nostre esperienze di fede per incontrarci più specificamente con le nostre domande e con il Signore».
La città di Madrid, intanto, è letteralmente presa d’assalto da giovani di tutto il mondo. I pellegrini padovani non hanno avuto alcuna difficoltà a entrare in relazione con coetanei provenienti dai paesi più lontani, tra cui i membri della spedizione di Papua Nuova Guinea ed alcuni ragazzi giapponesi, che hanno consegnato dei santini con scritto: «Grazie per aver pregato per il Giappone», riferendosi ai terribili giorni del terremoto.